Cina, n.1 – Pechino

Ragazzi, mi rendo conto che pur avendo voluto sintetizzare son riuscita comunque a fare un post biblico, ma oltre che per voi questi post sui viaggi li faccio come diario personale e quindi le cose che mi colpiscono non riesco a tralasciarle, anche perchè poi mi piace rileggerli, perciò, spero di non annoiarvi, ma se così fosse….. esiste pur sempre la crocetta X su cui cliccare ;-)) comunque vi auguro buona lettura, ma soprattutto prima o poi di andarci!!

SI PARTE………..

All’arrivo a Pechino c’era ad aspettarci Ming ming (min min) la nostra simpaticissima e bravissima guida cinese, che parlava molto bene l’italiano compresa la lettera erre con l’aspetto di una ragazzina, ci avrebbe guidato e risolto ogni richiesta rispondendo sempre “non c’è problema”. Un transfer ci ha accompagnato in albergo e all’ora di pranzo ci siamo trovati con il resto del gruppo (meno di 20) facendo così conoscenza tra di noi.

La prima cosa che abbiamo notato è stato il cielo, bianco e ovattato in una nebbia che da noi di solito si vede nel primo autunno, Min min ci dice che è così quasi tutto l’anno…..quindi il cielo azzurro è una chimera….forse dopo un temporale in primavera si fa vedere…..
durante il percorso notiamo il cubo azzurro delle olimpiadi……….
un edificio con la parte alta a forma di fiamma olimpica…..
e la più nota costruzione olimpica, lo Stadio nazionale di Pechino detto il nido d’uccello…….
 Il sole riesce a spuntarla solo nel primo pomeriggio, quando andiamo a visitare il tempio tibetano.
Nato originariamente come residenza imperiale alla fine del 1600, fu donato intorno al 1730 ai monaci tibetani, e diventò uno dei monasteri buddisti più importanti al di fuori del Tibet fino al 1960. Con la rivoluzione culturale rischiò di essere distrutto, ma grazie all’intervento di Zhou Enlai, fu risparmiato dalla devastazione che era in atto operata dalle guardie rosse. Fu chiuso e i monaci vennero mandati a lavorare nelle campagne cinesi, venne riaperto al pubblico nel 1981.
Il tempio è costituito da 4 cortili e 5 sale: la Sala dei Re Celesti, lo Yonghegong, la Sala dell’Eterna Benedizione, la Sala della Ruota e della Legge e il Padiglione delle diecimila felicità, davanti alle quali vi sono gli inceneritori d’incenso, le sale contengono le statue di vari budda, però all’interno non era possibile fotografare e quindi ho fotografato solo un paio di budda dall’esterno con lo zoom….
il budda che ride ……
di questo non ricordo il nome….
Nell’ultima sala si trova la statua di Maitreya, il budda del futuro, posta nel padiglione Wanfu (delle diecimila felicità) anche chiamato Palazzo del grande Budda, 26 metri, di cui 8 sotterranei e 18 in superficie, un diametro di 8 metri e un peso totale di circa 100 tonnellate, la potete vedere in questo sito.
una stele dove si racconta la storia del buddismo…..
e questa coppia di due grandi leoni, la femmina con sotto la zampa il cucciolo e il maschio con sotto la zampa una palla, a guardia dei budda……li si trovano anche nei palazzi imperiali o nei giardini nobili…………ma sono riprodotti un po dovunque, davanti ai ristoranti, in qualche giardino o davanti ai negozi.
particolari del tempio…………..
Dal tempio tibetano, ci spostiamo alla piazza simbolo della Cina, piazza Tienanmen.
La “Piazza della Porta della Pace Celeste”: è il centro di Beijing. Anche se nelle città cinesi, e quindi non solo a Pechino, ma anche nelle altre città dove siamo stati, parlare di centro non ha lo stesso significato che da noi, data l’estensione delle città, in realtà più che del centro si hanno dei punti di riferimento, e questa piazza ne è uno.
Con i suoi 40 ettari di estensione è la piazza più grande del mondo: 800 m di lunghezza e 500 m di larghezza. Si estende a sud dell’antico Palazzo Imperiale conosciuto più con il nome di Città proibita. Fino al 1911, cioè fino alla caduta dell’Impero, la piazza non esisteva.
A Pechino vi sono ben 6 anelli di circonvallazioni e l’ultimo dei quali si trova a circa 50 km. dal primo, quindi immaginate le distanze che vi sono all’interno della città.
Può succedere che i taxisti non conoscano nemmeno le vie di un certo distretto, perchè abituati a girare all’interno di un anello, perciò quando ci si muove bisogna mettere in conto dei tempi medio lunghi data la distanza e soprattutto il traffico, che è davvero caotico.
A proposito di guida cittadina, dopo essere stati a Pechino i nostri driver napoletani ci sembreranno dei pivellini…..qui tutti si muovono d’istinto, perciò spesso tagliano la strada.
I semafori non si capisce bene a cosa dovrebbero servire e a nostre spese, abbiamo anche capito che i pedoni sono degli spiriti invisibili, nonostante attraversino sulle strisce e con semaforo verde, quindi dopo due tentativi di attraversamento che assomigliavano più ad una corsa con salto ad ostacoli,
abbiamo pensato di attraversare sempre seguendo i cinesi, che sapevano come fare, loro infatti, si continuano a fermare tra una macchina e l’altra e con molta pazienza cinese arrivano dall’altra parte della strada.
Sul lato opposto della porta celeste vi è il mausoleo di Mao costruito con materiali provenienti dalle varie province della Cina e davanti al mausoleo vi è l’obelisco dedicato agli eroi del popolo che diedero la vita nelle lotte rivoluzionarie.
mentre sul lato est vi è il museo storico e il museo della Rivoluzione cinese
 e sul lato ovest vi è il palazzo della Grande sala del popolo, cioè il parlamento cinese.
lui invece è lo spazzino della piazza, gira formando degli otto e raccoglie quel che può.
Siamo tornati sulla piazza per vederla illuminata, alla sera intorno le 19.30 viene chiusa e per far uscire tutti i turisti cinesi, di occidentali non ve ne erano a parte noi.
Le macchine della polizia hanno continuamente “spinto” pazientemente come i pastori con le pecore, gridando da un megafono di uscire e mettendosi davanti a chi si fermava per continuare a fare foto per dissuaderlo a fermarsi. Una volta libera risultava quella che vedete.
Fare foto in Cina è davvero un ‘impresa, ci sarà sempre un mare di cinesi intorno a voi che si fotografano in continuazione davanti a qualsiasi monumento o porta o palazzo…
ognuno della famigliola e poi in gruppo…
ma non solo,  più di una volta cercano di mettersi anche nelle tue foto, se te ne accorgi e li guardi con sguardo interrogativo  ti fanno un sorriso a 32 denti
…e spesso ti chiedono di fare una foto con loro, i più gettonati del gruppo erano mia figlia e un ragazzo alto e castano chiaro.
La guida ci ha spiegato che ci invidiano il naso “lungo” nel senso non piatto e il viso con gli zigomi poco pronunciati, proprio il contrario di loro che hanno zigomi larghi e naso appiattito, i capelli chiari poi sono una vera chicca e quindi fare una foto con un persona castano chiaro è significativo.
Dato che da qualche anno anche i cinesi fanno i turisti, moltissimi ancora all’interno della Cina e che provengono perciò da zone dove magari gli occidentali è raro vederli spesso diventiamo noi stessi un’attrazione.
Chi ci fotografava e io fotografavo loro (sopra)……chi si mette in ascolto pur non capendo una cippa (a destra)…….chi ci osserva dal gradino più alto (al centro)….chi ci guarda e commenta sorridendo sottovoce……. come se capissimo…(sotto)
Ora facciamo un salto nella Pechino notturna, la cena e la serata erano finalmente libere, perciò abbiamo approfittato per girovagare nella zona pedonale e più commerciale Wang fu jing…
In questo palazzo blu all’ultimo piano ci siamo fermati a mangiare, i cinesi mangiano presto e a quell’ora, quasi le nove, c’eravamo solo noi e una coppia di polacchi.
Appena seduti arriva la cameriera con un pentolone di brodo e lo posiziona in un buco al centro del tavolo dove vi era una base, noi la blocchiamo e le facciamo capire a gesti di portarselo via, dovevamo ancora ordinare, quindi abbiamo pensato avesse sbagliato tavolo.
insistendo un po’ riusciamo nell’intento, o almeno credevamo, infatti dopo poco si ripresenta con il pentolone … altra sceneggiata, le chiediamo se parla inglese, e a quel punto se ne va di corsa girando per il piano e tornando con un ragazzo che avrebbe dovuto parlarlo, però oltre a chiederci ” cosa volete ordinare?”di più non sa,
allora indichiamo con il dito sul menù e ripetiamo gesticolando di non volere quella pentola, ma quando indichiamo il brodo, pure lui si incammina di corsa e lo vediamo vagare nella sala fino a quando trova una signora  … forse la responsabile, che insieme agli altri due, viene al nostro tavolo e dice più volte indicando il brodo  hot pot   hot pot … nessuno metteva in dubbio che fosse una pentola calda, ma noi di brodo non ne volevamo sapere,  nel frattempo però si presenta la cameriera n.4 con il nostro ordine e ci arrivano quindi i gamberi, i noodles e le polpettine, rigorosamente tutto crudo, era finalmente chiaro a cosa serviva la pentolona … dovevamo cucinare noi!!!
Cominciamo a cuocere a turno le pietanze nel brodo che si era messo a bollire, dato che la piastra era stata accesa da loro con un interruttore sotto il tavolo….la cameriera guardandoci ci fa un sorriso mostrando un’espressione di sollievo e compiacimento…..ci eravamo capiti!!! questo per dirvi che nonostante le olimpiadi, nessuno conosce l’inglese a parte chi lavora nelle receptions degli alberghi. Abbiamo speso 6 euro…..in 4!
Poi, usciamo e dopo aver visitato quegli spiedini andiamo a The place un nuovo centro commerciale molto di moda …….allunghiamo la mano per fermare il taxi e una volta saliti ci fa capire con un tipico gesto della mano quanti yuan gli daremo? noi indichiamo il tassametro e lui scuote la testa come per dire che è rotto….gli diciamo una cifra ma s’innervosisce e s’allunga alla portiera per aprirla e farci scendere….ne fermiamo altri, ma leggono l’indirizzo e ripartono…bene, allora dato che non potevamo stare tutta la sera a farci lasciare a piedi… giochiamo d’astuzia, e ci andiamo a mettere davanti l’ingresso di un hotel, dove passano continuamente, caricando senza discutere e infatti neanche il tempo di alzare il braccio e siamo diretti all’indirizzo dato, pagato 2 euro….
il The place è conosciuto per uno schermo che fa da tetto lungo 250 metri che proietta immagini di fantasia mentre passeggiate sotto…..
Proseguiamo per andare a vedere un grattacielo non molto lontano da lì, di fattura curiosa, il CCTV sede della televisione cinese, ma non solo…..ospita in un’area complessiva di circa 116mila metri quadrati un albergo a cinque stelle, un centro per i visitatori e congressi, un teatro da 1500 posti a sedere ed ampi spazi….la foto non è un granchè, ma lo potete vedere meglio qui.….
riguardo ai successivi taxi li abbiamo presi sempre davanti agli hotel….
anzi l’ultimo abbiamo chiesto al valletto all’ingresso dato che parlava inglese, se per favore ce lo chiamava e se spiegava in cinese all’autista dove si trovasse l’Hard rock cafè,
così evitavamo di rischiare di girare a vuoto o di rimanere appiedati e tutto è filato liscio. I taxi costano davvero poco, di media 1.50 – 2 euro, non arriverete a pagare più di 6 -7 euro per tratti lunghi.
A circa 20 km. da Pechino andiamo a visitare il Palazzo d’estate….la nebbia è sovrana….ci accoglie questa cara bestiola messa lì a guardia del palazzo …..
la prima sala che si incontra è la sala della Benevolenza e della Longevità, dove l’ imperatore su quel trono, trattava gli affari di Stato……davanti ad ogni sala e in ogni tempio o palazzo, troverete sempre un gradino alto circa 30 cm. che aveva la funzione di far inciampare gli spiriti cattivi, i quali camminano sempre dritti e per questo i corridoi o le strade nei giardini imperiali spesso proseguono a zig zag o fanno delle piccole curve proprio per imbrogliare gli spiriti…..che andando sempre dritti o inciampavano o sbattevano…..un po’ fessacchiotti ‘sti spiriti.
tutt’intorno vi è un lago……….
con zone ricoperte di fiori di loto……….
questo corridoio lunghissimo di 728 m. era dove passeggiava l’imperatrice sempre all’ombra per non prendere il sole e mantenere la pelle regale bianca.
alla fine del corridoio si arriva alla nave di pietra….fatta ricostruire, dopo che era stata quasi distrutta dagli anglo-francesi nel 1860, dall’ultima imperatrice Cixi….
nella collina a fianco del corridoio vi è una pagoda e altri padiglioni dove l’imperatrice poteva godere di bei panorami…..nebbia permettendo.
per tornare abbiamo risalito il lago con il battello…….
passando davanti ad un tempio che si trova su un’isola……..
collegata alla terra ferma da un ponte di diciassette archi, detto anche ponte di Marco Polo, perchè sembra che lo descriva nel suo libro il Milione….
Nel pomeriggio, ci spostiamo alla città proibita………che è circondata da mura alte 12 m…..
e da un fossato d’acqua largo 50 metri. Ai quattro angoli si innalzano altrettanti bastioni sormontati da padiglioni a torre e ai quattro punti cardinali sono disposte le porte d’ingresso, mentre l’ingresso principale al palazzo è la Porta a sud.
questo è il primo cortile…
Un consiglio : se avete intenzione di andare a Pechino e “dintorni” vi sconsiglio il mese d’agosto che è il periodo dove sarete sempre tra una marea di turisti cinesi…..e quando dico marea vi garantisco che a volte vi sembrerà che non ci sia abbastanza aria per tutti…..oltre al caldo umido….ma se non avete scelta, allora andateci lo stesso, ne vale comunque la pena.
si attraversa il primo padiglione, dove vi è una porta in legno massiccio…..
divisa in due battenti, ognuno con 9 file di 9 borchie ciascuna. Il nove è il numero riservato all’imperatore….il soffitto tutto decorato con i toni del verde, rosso e oro……..
il colore giallo è riservato solo ai tetti dei palazzi imperiali…………
All’uscita del padiglione si trova quel che è l’icona della città proibita, la sala della suprema armonia ………il cortile può contenere fino a 100.000 persone……..e lo sguardo non vi basterà per accoglierla tutta, davvero maestosa……..
è l’edificio più grande della città e tutto in legno, dove avvenivano le incoronazioni, le cerimonie importanti e sposalizi………le colonne rosse sono tutte di tronchi interi…
s’innalza di 30 metri su una base di pietra …..e sia lungo le scale che sul piano base vi sono una serie di inceneritori che all’epoca bruciavano legno di sandalo profumato……..
la Città Proibita si sviluppa su tre assi paralleli da sud a nord……….gli assi laterali ospitavano
quartieri abitati da migliaia di persone, eunuchi, concubine, personale di servizio, cucine, ecc. ma di solito le guide fanno vedere l’asse centrale che è quello dell’imperatore……..
si passa poi alla Sala dell’Armonia Perfetta più piccola, rispetto alla precedente……
e questo è uno dei troni dell’imperatore che si trova appunto nella Sala dell’Armonia Perfetta…
una volta scesi dalla terrazza delle tre sale imperiali, si arriva a quest’altra porta che conduce..
ad una viuzza dai tetti ben decorati….
e probabilmente restaurati da poco, che ci porta alla zona residenziale imperiale……
attraverso una porta con i leoni di guardia….che a quanto si pare si fanno accarezzare mansueti….. vediamo se siete stati attenti….questo è il leone maschio o la femmina? osservate bene…..non c’è bisogno di alzare la coda ^_____^
arriviamo alle sale di vita quotidiana e quel recipiente che vedete è l’anti incendio, ve ne sono sparsi per tutta la città proibita e all’epoca erano sempre pieni d’acqua per eventuali fuochi imprevisti dato che le costruzioni sono in gran parte di legno……..
si vedono finalmente delle sale ammobiliate, ma purtroppo solo attraverso i vetri delle finestre..
si arriva così ai padiglioni del giardino imperiale………..
dove l’imperatore fece costruire una collina di roccia con torrione e vista panoramica dell’intera città proibita, in cui portare la concubina di turno…….hai capito com’era galante l’imperatore!!!
facciamo un salto ad uno dei mercati più gettonati dai cinesi….
vi si trova di tutto…..anche il te jasmine floreale…….
le uova colorate di gallina …. non so se sono galline che fanno uova colorate ….ma credo che quelle colorate fossero cotte….
loro mi aspettavano al varco….appena mi son girata con lo sguardo……..si sono messi in posa spontaneamente….
frutti sconosciuti, ma curiosi….
anche loro mi erano sconosciuti, ma avendoli trovati a colazione a Hong kong, ne ho approffitato per assaggiare, all’interno sono grigi con dei semini tipo semi di papavero e hanno lontanamente il sapore dei nostri fichi d’india, ma molto più neutri e meno dolci, non sono male, li ho mangiati più volte…..
matasse di spaghetti e spiedini super utilizzati……….
eccoli qui al loro posto di combattimento…..
c’è infatti anche la zona gastronomia…. quattro salti in padella………
zona piadineria ………
ma anche mega ravioli al vapore, messi semplicemente in buste di plastica, altro che contenitori……
zona macelleria…..se fate caso al centro della foto vi è una stricia di carta arrotondata, è lo scacciamosche, la striscia che pende dal soffitto da una palla verde motorizzata , gira in continuazione……per fortuna…..
al mercato non ci si va solo a piedi, ma in bici, in motorino………
in risciò spartano…….
o quello più trend al coperto….;-))
e dato che le merci di qualsiasi tipo le trasportano con i carrettini, giustamente vi è anche il posteggio apposito………come faranno a trovare il proprio….mmmma……
usciti dal mercato abbiamo deciso tutti in gruppo di fare il giro in risciò, degli hutong, i vicoli della città vecchia…..o quel che ne è rimasto, ovviamente è molto turistico ma il tempo per andarci da soli e visitare non solo il percorso stabilito dalla visita, ma quelli dove i turisti vanno di meno, non c’era, perciò ci siamo accontentati…….e comunque ci siamo divertiti molto…si vedono ancora gli abitanti della zona che si mettono sul ciglio della strada con le sedie e l’immancabile tè, parlano, aggiustano biciclette, giocano a dama e i ragazzini corrono per la strada…..forse non sono più genuini come una volta ma purtroppo è il prezzo dello sviluppo….
qualcuno azzarda anche il sorpasso…..evidentemente gli occupanti snelli e longilinei lo permettevano…….qualcuno invece è stato sorpassato da molti….E NON ERA IL NOSTRO…malpensanti ;-))
arriviamo alla casa di questo signore, che dall’anno scorso ha pensato ben di approfittare delle olimpiadi e il flusso di turisti relativo, per aprire le porte della sua casa alle visite…..ci racconta che la casa è l’eredità del padre e che quell’albero lì accanto è stato piantato dal nonno alla nascita del primo figlio….ora noi prendiamo per vero quel che dice, ma ovviamente ci avrebbe potuto raccontare qualsiasi cosa, tanto nessuno avrebbe potuto dire il contrario……
ma comunque ci possiamo rendere conto di come fossero le vecchie abitazioni cinesi, si trattava di un cortile quadrato…
a cui 4 lati vi erano le stanze, e la vita praticamente si svolgeva per la maggior parte del tempo nel cortile……
poi ci possiamo affacciare alle stanze dove la porta è aperta…..quindi vediamo la cucina,
due piccole sale per accogliere gli ospiti …….
e una camera………..
una breve visita alla via della pipa, pedonale, dove purtroppo …..o per fortuna, a seconda dei punti di vista, il tempo per fare acquisti era troppo risicato :-((
arrivando così all’ora di cena… ci attendeva un piatto tipico di Pechino…..nooooo non gli spiedini, ma l’anatra laccata…… il giorno dopo ci aspettava un altro simbolo icona della Cina………
la grande muraglia……per arrivarci, dato che il traffico era praticamente fermo….(sempre per il motivo che ad agosto i turisti sono milioni) siamo scesi prima del piazzale del posteggio, e con circa 20 minuti a piedi, siamo arrivati a destinazione …. ora bisognava decidere il percorso, il meno faticoso……
ma il più gettonato… e ci saremo trovati a sgomitare per passare….
o il più ripido, ma con meno traffico bipede…..e secondo voi quale abbiamo ……anzi hanno preso? il secondo, la sottoscritta l’ha cominciato, ma dato che non sono tanto incline alla fatica ho gustato il paesaggio ad un primo torrione, dove un venticello ristoratore mi ha fatto compagnia nell’attesa degli “sventurati” che si sono arrampicati al punto più alto….e vedendo quanti scendevano come erano rossi e affannati…ero compiaciuta della mia scelta…….
questo era davvero un patito per l’inquadratura………..ma proseguiamo e ripartiamo alla volta…
delle tombe della dinastia Ming………
l’ennesimo cortile………
e ai lati gli inceneritori in ceramica gialla, sempre perchè il colore giallo era il colore imperiale….
passati il cortile ci si trova davanti ad un padiglione dello stesso stile della Sala della suprema armonia alla città proibita, che aveva funzioni commemorative per gli antenati….
ora vi è la statua dell’imperatore Yongle, lo stesso che ha fatto costruire la città proibita…….
e questi sono i suoi copricapo……ma vi sono anche porcellane e altri oggetti……..
uscendo dal padiglione, ci si trova davanti a questa porta che conduce all’aldilà cioè alle sepolture, per cui se ci passate, ricordate di tornare attraversandola altrimenti lascerete la vostra anima dall’altra parte ………
vicino vi è la Via Sacra che conduce al paradiso le anime, un lungo corso costellato di alti salici verdissimi con una serie di 36 statue, di cui 12 coppie rappresentano animali,
uno seduto e l’altro in piedi, questo perchè si danno il turno a vegliare il sonno degli imperatori……notate la leggera curva…altra domandina, ricordate perchè?
e le altre 12 rappresentano generali con tanto di sciabola……..
o mandarini bonaccioni, particolarmente importanti………
il percorso si conclude in questa piccola sala, dove vi sarà ad accogliervi …..
il popò di questa tartaruga che sostiene una gigantesca stele, è d’obbligo accarezzare la sua rotondità, perchè la fortuna sia dalla vostra parte………
poi la potete salutare dal lato più consono………e adesso ci avviamo all’ultima visita prima di lasciare Pechino….
al complesso del Tempio del cielo, bellissimo tempio, era dedicato ai sacrifici di animali per ingraziarsi buoni raccolti…..
l’altare in cui avvenivano i sacrifici erano tre piattaforme circolari di pietra, una sopra l’altra…..
scesi dall’altare si passa da questa porta, sempre con portone rosso e borchie nel numero di…? ricordate il numero dell’imperatore?
e si arriva al Tempio del dio dell’universo dove venivano conservate le letture dei rituali sacrificali…..
e questo è il suo interno…….
questo è l’ultimo palazzo del complesso, il tempio della preghiera per il buon raccolto, ha delle decorazioni dai colori vivi e i tetti delle tegole blu come appunto il cielo, diversamente dal colore giallo visto finora, lo rendono elegante……….nel 1998 è stato inserito nella lista del Patrimonio culturale mondiale per la sua bellezza architettonica, essendo il maggiore complesso sacrificale rimasto in Cina.
intorno al Tempio vi è un grande parco verde, e qui i cinesi vi si incontrano come se fosse un circolo ludico dove si esibiscono in balli di gruppo….ci si sfida a domino….. si lavora all’uncinetto.. ….ci si prende un momento di notorietà cantando con il karaoke….
si gioca all’aria aperta…ma si scrivono anche preghiere all’acqua con grossi pennelli appuntiti ….le signore giocano a “briscola” cinese….e altre si dilettano a volteggiare i nastri….sono tantissimi, ma sembrano una grande famiglia in vacanza………..
loro invece, si esprimono con enfasi in passi di danza a due……..si susseguono così musiche di vario genere ….vociare, risate allegre….ma anche canti di cori che si vengono a esibire per intrattenere i cinesi, che specialmente nel fine settimana passano ore serene e gioiose, in questo parco verde……..
questo è uno dei pranzi tipo che abbiamo consumato……….era un gira la ruota continuo….di involtini primavera non ne abbiamo mai trovati, la carne più consumata è di pollo e di maiale, saporita con sughetti vari, oppure fritta, oppure anche caramellata e sempre accompagnata con tante verdure sia al vapore che condite………la guida ci aveva preannunciato che avremmo trovato delle concubine per cameriere……i maschi del gruppo erano soddisfatti e compiaciuti della cosa…..
ma forse erano occupate in altre mansioni……….abbiamo trovato, con dispiacere maschile…. gli eunuchi ;-))
ed eccoci al mega modernissimo aeroporto costruito per le olimpiadi………
ci mettiamo in attesa dell’imbarco……un esercito imperiale ci aspetta…..destinazione Xi’an, alla prossima puntata.
28 note musicali:
Luca and Sabrina ha detto…
Ci hai fatto fare un viaggio incantevole attraverso le tue parole e queste magnifiche foto, credici siamo incantati! Non vediamo l’ora di leggere il proseguimento del viaggio, stiamo partendo per le vacanze, ma avremo il portatile con noi e ci terremo aggiornati. Un bacione e premio per te Sabrina&Luca

30 agosto 2009 23:21 

Simona ha detto…
Il tuo post e’ molto interessante: mi piace leggere la tua narrazione. Aspetto la prossima puntata.

31 agosto 2009 07:20 

alessandra (raravis) ha detto…
ho il tuo stesso “problema”: reportage di viaggio che in realtà sono diari, giorno per giorno. Però, ci sono mete dove ci si starebbe una vita- e la Cina è una di quelle, per cui più si racconta e meglio è. Grazie per questo primo resoconoto, aspetto gli altri. alessandra

31 agosto 2009 07:35 

NIGHTFAIRY ha detto…
Incantevole..

31 agosto 2009 09:38 

Camomilla ha detto…
Astro conosco qualcun’altro che si infila nelle foto degli altri, soprattutto ai matrimoni (non sono io eh…)! Comunque sia ho letto tutto il reportage con grande interesse e non vedo l’ora di leggere i prossimi 🙂 Un abbraccio!

31 agosto 2009 10:28 

LaGolosastra ha detto…
che bello! I tuoi reportage sono sempre dettagliati e incantevoli. Ma… la ns. Gallinella lo sa che le sue concorrenti cinesi fanno gli ovetti colorati?

31 agosto 2009 10:40 

Aiuolik ha detto…
Per ora mi sono guardata velocemente le foto…più tardi mi leggerò con calma il diario di bordo 🙂 Ciaoooo!

31 agosto 2009 10:46 

Fra ha detto…
Wow che viaggio splendido! i paesi orientali mi affascinano tantissimo e la Cina è uno di quei paesi che mi riprometto di visitare. Non vedo l’ora di leggere le prossime tappe Un bacione fra PS il frutto fuxia che sa vagamente di fico d’india è un Dragon Fruit (si trova anche in Thailandia, dove l’ho assaggiato)

31 agosto 2009 10:55 

Saretta ha detto…
Wow Che reportage!!!Vuoi ridere?Sai dove ho assaggiato il Grago Fruit io?A Vienna in un mercato l’8 dicembre…roba da matti vero?ùUn abcioneeeeeeee

31 agosto 2009 12:09 

Lo ha detto…
cara Marta…questo è uno di quei viaggi che ho sempre sognato…chissà se mai farò….il tuo resoconto fotografico è una delizia! un bacione cara!

31 agosto 2009 12:47 

Giò ha detto…
bellissimo reportage, avevo già letto su facebook..uno splendido viaggio e uno splendido racconto..alla prossima puntata!

31 agosto 2009 14:45 

Virò ha detto…
Bellissimo! Spettacolare la pentola a tavola per cuocersi i cibi da se’…ma in fondo la raffinatissima fondue bourgignonne non si basa sullo stesso concetto? Mi incuriosisce sapere dove avete alloggiato…

31 agosto 2009 15:23 

dada ha detto…
Grazie ci hai fatto proprio viaggiare (e non solo mangiare ;-), hai reso bene l’idea con le tue foto molto reali. Mio fratello è appena tornato dalla Cina e appunto parla del caldo e di questo cielo a suo dire da “post-guerra atomica”. Si mangia bene vero? Mi hai dato voglia di scoprire questo mondo cosi’ diverso. P.S. Eccome se ho bisogno di assaggiatori-cavie ( non tutto è buono pero’ 😉

31 agosto 2009 19:08 

sciopina ha detto…
Carissima, ma io mi mettero’ in contatto con la lonely planet per farti assumere!Sei una reporter accuratissima. Le uova nn sono cotte sono proprio cosi’ colorate. Quelle azzurre sono le uova delle galline cilene. Quel frutto rosso che mi piace tantissimo si chiama pitaya o frutto del dragone e quando e’ ben maturo e’ dolcissimo, che bello che ne hai potuto fare scorpacciate. Quanto alle curve anti fantasma e’ proprio cosi’ l’altro giorno ero a doyers street a chinatown e quellacurva mi ha lasciato un po’ perplessa visto che a Manahattan le strade sono praticamente tuute dritte e pararallele. Cosi’ ho appreso che e’ il trabochetto riservato ai fatasmi… Attendo ansiosissima il resto del tuo viaggio Bacioni sciopina

31 agosto 2009 19:10 

FairySkull ha detto…
che spettacolo, spero un giorno di poterci andare anche io, vi invidio un pochino 😉 hihihihiih bella la storia di cucinare nel brodo !!! ahahhahah caio !

31 agosto 2009 20:00 

astrofiammante ha detto…
Luca and Sabrina – ciao Sabri, ti auguro di trascorrere delle vacanze serene,e ti aspetto alla prossima tappa 😉 Simona – grazie Simo,tu un campionario di Cina ce l’hai a S.Francisco, almeno per quel che riguarda i loro cibi… alessandra – benvenuta e grazie a te di essere passata, ciao! NIGHTFAIRY – grazisssssssime!! Camomilla – davvero? che abbiano origini cinesi? ^_____^ Cri – la dobbiamo informare, così si aggiorna, magari le riescono verdi ;-)) Aiuolik – allora mi raccomando, rispondi anche alle domandine ^____^ Fra – ohh grazie delle dritte…frutto del drago, ma pensa un po’avrei creduto più ad un nome floreale….ti auguro di riuscire ad andarci al più presto, prima che la Cina cambi troppo. Saretta – Sarèèèè, ma come a Viennaaaa… e io mi son sorbolata tutte quelle ore di aereo per mangiarlo ^_________^ Lo – io te lo auguro…mai dire mai..il galletto potrebbe farti una sorpresa, quando meno te lo aspetti! Giò – grazie, ti aspetto alla prossima allora, bacio. Virò – il concetto era proprio quello, sarebbe bastato capirsi ;-)) abbiamo alloggiato in alberghi che poi abbiamo scoperto tutti statali, ma ottimi alberghi, con le stanze molto ampie, puliti e ben tenuti….tu pensavi a qualcosa di specifico? Dada – anche lui quindi ha “toccato” il clima cinese…devo dire che quando abbiamo ritrovato l’azzurro a Hong kong, nonostante il caldo fosse maggiore l’abbiamo apprezzato comunque…magari ti cimenti in qualche piatto cinese…e io ti faccio da cavia ;-))) sciopina – sciopìììì ma sei a NY…e pensare che io con la Cina avrei rimandato per essere lì quest’anno…ma dunque mi dici che le galline fanno le uova azzurre??? ma questa poi…vedi che ci aggiorniamo a vicenda, tu con le uova e i frutti e io con i fantasmi, bacione e alla prossima! FairySkull – e io ti auguro di andarci, con la storia del brodo mi è sembrato di stare a scherzi a parte….^______^ ciao!

31 agosto 2009 21:51 

Tania ha detto…
Deve essere stato un viaggio splendido! Il post è lungo si, ma ti assicuro che è ben intervallato dalle foto che è un piacere vedere. Troppo belle le statue :-)!

31 agosto 2009 23:19 

Virò ha detto…
No, non pensavo ad alloggi particolari. La mia domanda derivava dal racconto di un’amica che in un viaggio in Cina aveva trovato stanze di albergo piccolissime e con un numero di letti spesso inferiore a quello prenotato. Loro erano in quattro e più di una volta ha dovuto dormire nello stesso letto con la figlia (sedicenne)…quindi notti un po’ disagiate.

01 settembre 2009 11:13 

babi ha detto…
Ok, in effetti il post era lungo per davvero, l’ho letto in due volte, una parte prima e una dopo cena 😛 Comunque hai fatto bene a scrivere tutto, mi piace tantissimo leggere i diari di viaggio! Sto ancora ridendo nell’immaginarti all’inseguimento dei cinesi sulle strisce pedonali, ah ah! Certo però che non mi aspettavo ci fosse tutta quella nebbia in Cina, caspita! Aspetto di leggere il seguito, un bacione 🙂 p.s. spero che tu abbia accarezzato il popò della tartaruga! 😀

01 settembre 2009 21:08 

twostella il giardino dei ciliegi ha detto…
Un viaggio così affascinante e importante, merita un bel diario di bordo per annotare tutte le sfumature, e serve anche ad aiutare i viaggiatori curiosi desiderosi di ripercorrere i vostri passi 🙂 Baci ps: che lavorone!!!!

01 settembre 2009 22:19 

alessandra ha detto…
Se è il n.1 non vedo l’ora di leggere l’n. 2. M E R A V I G L I O S O!!! La Cina per me è un paese e affascinate per la sua storia e cultura, ne conosco discretamente la geografia per motivi di lavoro, ma non è uno di quei paesi a cui penso quando mi immagino un viaggio. Tu me l’hai resa più vicina. Ciao Alessandra

02 settembre 2009 18:31 

lenny ha detto…
Incantevole post ed interessanti le tue didascalie: da copiare gli escamotage per ingannare gli spiriti cattivi, curiosa l’idea della coppia di animali (uno vigile ed uno a riposo) e da visitare assolutamente la Muraglia …. Un bellissimo viaggio nella cultura di un popolo antichissimo :))

02 settembre 2009 23:03 

stefi ha detto…
Che meraviglia, con queste foto e le tue spiegazioni mi è sembrato di essere li. complimenti a prestooooo!!!!!!

03 settembre 2009 14:49 

MammainCina ha detto…
Che bella la tua Cina…non sembra neanche la stessa che vivo io giornalmente! Aspetto Xian io non ci sono stata…

03 settembre 2009 16:45 

astrofiammante ha detto…
Tania – quella via era davvero un’oasi di pace…gli animali educati, i mandarini ossequiosi e i generali paciosi Virò – noi abbiamo trovato stanze sempre di circa 30 mq. e tutto sempre come doveva essere… Babi – accarezzato e bis accarezzato… si sa mai che non se ne fosse accorta 😉 Stellina – son contenta che si legga scorrevolmente…cerco di darvi notizie più che altro curiose, quelle storiche le si possono approfondire anche da sè… alessandra – bene, così oltre che per lavoro leggi della Cina anche per diletto 😉 lenny – sì sì, è uno dei posti da vedere. ..e scoprire, bacio! stefy – un bel viaggetto virtuale non si nega a nessuno, ciao alla prossima! Dona – tesora bella, tu la vedi con occhi più veri…a me come turista han fatto vedere il meglio…e sicuramente non ho incontrato problemi del vivere quotidiano, come devi fare invece tu…però son sicura che sai cogliere la parte migliore del popolo cinese, certo occorre un bel senso di adattamento.Bacio!

05 settembre 2009 18:41 

anna ha detto…
Che bel viaggetto! E che nostalgia!! Io e mio marito ci siamo stati poco prima di Natale: che freddo!!!! Ma so che in agosto è caldo umido, forse il tempo migliore resta sempre la primavera per visitare questi posti spettacolari. Il vostro era un viaggio guidato, vero? Effettivamente lo abbiamo costatato anche noi il fatto che gli abitanti di Pechino non conoscono l’inglese. Meno male che noi sappiamo gesticolare ^-^

17 settembre 2009 16:56 

Sam ha detto…
Complimenti, bel reportage… sono capitata sulla tua pagina per leggere una ricetta, ma poi, incuriosita dalla foto dei Moon Cakes, mi sono messa a gironzolare per il sito, e sono rimasta ipnotizzata dal racconto sulla Cina. Io ho abitato a Pechino per 4 anni (2001-2005) e devo dire che Bei Jing ha conquistato un posto particolare nel mio cuore. Vedere le tue foto mi ha riportata indietro nel tempo. Le foto del mercato, dove facevo correntemente la spesa, mi hanno riportato alla mente gli odori ed i rumori. Grazie per questo viaggio nel tempo! 😉

11 febbraio 2011 00:35 

astrofiammante ha detto…
SAM – mi fa piacere averti fatto viaggiare nel tempo 😉 hai un blog?

11 febbraio 2011 16:20 

3 thoughts on “Cina, n.1 – Pechino

  1. Ciao, non conoscevo il tuo blog . ci sono capitata per caso è ho cominciato a leggere da qui, dal tuo resoconto del viaggio a Pechino. Faccio anche io dei post di viaggio lunghi come o tuoi per le tue stesse ragioni: mi colpisce tutto e li scrivo per me come diari personali da rileggere ogni tanto. Mi sono incantata a leggere questo di Pechino perché è una città che mi è rimasta nel cuore, mi è piaciuta tanto e il mio sogno è di tornarci prima o poi! Felice di averti incrociata nel web!! A presto

    1. ciao e benvenuta, ultimamente ho cercato di suddividere i post in piú parti cosí da focalizzare meglio le cose viste . Anche perché noi che siamo state sul luogo ricordiamo e riviviamo quei momenti e non ci importa della lunghezza del post ma chi legge senza esserci stato magari potrebbe annoiarsi. comunque grazie di esserti fermata qui, da leggere ne hai 😀

  2. Pingback: Travel

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