Si incontravano spesso per le strade piccoli venditori ambulanti che offrivano ciambelle di pane freschissimo e molto buono, le si compravano con mezzomilione di lire turche che corrispondevano alle nostre 500 lire. I primi giorni eravamo un pò frastornati a pensare di pagare sempre con milionate di banconote di carta ma d’altra parte funzionava così. Se ci fate caso nella foto dei dolcetti qui sotto e la ingrandite vedrete i prezzi scritti in milioni.
Abbiamo visitato il Gran Bazar,un vero tripudio di colori, odori e vociare di gente e dove ci si potrebbe anche perdere in quel labirinto di vie, tutte al coperto, dove si vende proprio di tutto, abbigliamento, casalinghi, gioielli, spezie, dolcetti, pesce, carne……. insomma i nostri ipermercati
non hanno inventato nulla.
Anche a loro piace spararle…………grosse.
Indovinate un pò cosa sono…..? Alghe….? biscetti…? le ho guardate e riguardate e ……poi……
in uno strampalato inglese capiiiiiii……..erano sanguisugheeeeee vendute in mezzo ai fiori e sementi come la cosa più naturale del mondo.
Proprio all’ingresso del Bazar detto Mercato delle spezie o mercato egiziano, salendo per una ripida scala si arriva a uno dei ristoranti, noto per il buon cibo e per aver ancora le pareti e i pavimenti ricoperti di maioliche azzurre del 1901, anno di nascita. Il Pandeli di cui non ho la foto, ma andando qui riuscirete a vederlo un pò. Abbiamo mangiato dell’ottimo pesce, ma vi erano anche piatti di carne, specialmente ovina; Le verdure non mancavano mai e erano sia stufate che in insalata.
Nell’isola pedonale invece ci siamo fermati al ristorante Hacibaba dove vi era un bel buffet e comunque si poteva ordinare alla carta, qui ricordo di aver mangiato i dolme cioè riso avvolto nelle foglie di vite e se voleste provare a farle, leggete qui
buonissime anche le polpettine dette kofte che si trovano spesso nei menù e forse perchè fritte non si sente il gusto forte di agnello, parecchie verdure le si trovano ripiene o di riso o di carne macinata mista a verdurine. La carne macinata la inseriscono anche in pane tipo piadine arrotolate di cui non ricordo il nome.
Di questo ristorante mi sono portata un ricordo.
Se andate a Istanbul, oltre alle grandiose moschee, al palazzo del sultano detto Topkapi, alla mitica stazione dell’orientexpress non mancate di vedere la Cisterna che, ai tempi di Costantino, serviva da deposito d’acqua. Quando si entra sicuramente non ci si immagina quella cisterna che in realtà è una enorme sala sotterranea sorretta da una miriade di colonne con basamenti spesso diversi tra loro perchè di materiale di recupero, che si visita camminando su una passerella dato che ancora vi è acqua. Molto suggestivo anche per le luci fioche che si riflettono sull’acqua, e un sottofondo musicale, il percorso finisce sulla colonna che per base ha una testa di medusa rovesciata di cui ho la foto .Ultimo consiglio comprate il te alle mele essicate, molto aromatico e per chi ama il dolcetto morbidoso prenda i lokum.( si vedono nella foto più su)
Cipolla ha detto…
22 marzo 2008 11:31
Viviana ha detto…
22 marzo 2008 12:01
astrofiammante ha detto…
22 marzo 2008 15:24
Giuseppe ha detto…
29 gennaio 2011 22:38