tartare di champignon e pozioni magiche…in quel di Benevento 2

Tremate tremate…………. le streghe son tornate…………………….bè un po’ per il mio nick, infatti Astrofiammante è la regina della notte nell’opera del Flauto magico di Woolfi (Mozart), e un po’ per la città da cui sono tornata, Benevento appunto, città nota come la città delle streghe, eccomi qui, una strega a metà…..per colpa di una scopa impigrita che non mi ascolta e di volare non ne vuol sapere…..forse si è accorta che mi manca l’unguento magico, infatti a Benevento, delle streghe si dice che:

Nel beneventano la strega prende il nome di janara, dal latino janus=porta, in quanto essa insidiava le porte, per introdursi nelle case.Secondo la tradizione, le janare (le streghe) si davano convegno sotto il noce di Benevento lungo il fiume Sabato nella notte del sabato. Sotto i rami di tale immenso albero – che aveva la caratteristica di essere sempre verde, in ogni stagione – celebravano i loro riti, le ianare, tuttavia, dovevano tornare alle proprie abitazioni prima del sorgere del sole e prima del suono della campana che annunciava l’inizio di un nuovo giorno. Di notte, però, dopo essersi cosparse le ascelle (secondo altri il petto) di un unguento magico, esse avevano la capacità di spiccare il volo lanciandosi nel vuoto a cavallo di una scopa costruita con saggina essiccata. Nel momento del balzo, pronunciavano la frase: 

Sott’a l’acqua, sott’a ‘r vient, sott’a la noc d’ Bnvient
(sotto l’acqua e nel vento, sotto il noce di Benevento)

Nel nostro soggiorno a Benevento, un giorno sì e uno no, siamo usciti a cena e quindi ora, equilibrare un po’ non ci fa proprio male, quindi anche per rimanere in tema di piatti estivi eccovi una tartare di funghi champignon condita con erba luigia di cui vi do alcune notizie – La leggenda racconta che il nome popolare di questa pianta aromatica sia dovuto all’omaggio che un amante della Duchessa di Parma, Maria Luigia, volle fare alla sua amata, dedicandole un liquore estratto dalle sue foglie fresche dal delizioso sentore di limone. Questa bella pianta originaria del Sud America vegeta rigogliosa nei climi mediterranei e specialmente nelle campagne dell’Emilia-Romagna. Le sue foglie erano utilizzate nella comune pratica casalinga dalle massaie per profumare di fresco, di pulito, di primavera la biancheria della casa.

Se vi interessa saperne di più andate a questo sito dove ho tratto queste curiosità e continuate a leggere.

Passiamo ora alla tartare, che avevo visto in un’altra versione dalla belleauberge

Prendete 5 funghi champignon e controllate che siano ben chiusi sotto il cappello, che poi staccherete, e lavarete sotto acqua corrente, togliete la parte più scura delle lamelle, che eventualmente, userete con i gambi, in aggiunta al sugo per una pasta….

tagliateli prima a fettine e poi per l’altro verso, oppure tagliateli con la mezza luna in tocchetti,
man mano che li ponete nel piatto spruzzateli di limone così rimarranno belli bianchi,
una volta tutti tagliati, conditeli con …….un trito di erba luigia, olio di ghianda, una spolveratina di polvere di corteccia di prezzemolo e una di semi di muschio……questa è la vera pozione magica che vi garantisce degli effetti portentosi…….ma ve li lascio scoprire……..se non vi fidate usate un’emulsione di olio, pepe, sale e un trito di erba luigia, fatevi una risata…………….e sarà già un bell’ effetto :-))))))

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