Arriviamo a Xi’an, la città da dove partiva la via della seta per l’Europa, Min Min da qui in avanti diventa la nostra assistente, e nelle prossime città, avremo una guida locale, qui ci riceve una signora che si presenta e traduce il suo nome cinese in italiano con Nuvola….ci accoglie già all’aeroporto, che ha un aspetto un po’ kitch con palme luminose e colorate……c’erano più di 30 gradi, nonostante fosse sera….ma pure qui da noi mi pare che la calura se la battesse bene…………..
ci da il benvenuto dicendoci “benvenuti nella nostra cittadina, che non è certo una città delle dimensioni di Pechino (17 milioni) ma fa solo 7 milioni”…….e noi quasi in coro sbottiamo …”solo 7 milioniiii ?? alla faccia della cittadina”…….infatti ci spiega che le città per essere chiamate tali devono superare i 7 milioni altrimenti vengono chiamate cittadine….facendo un po’ di conti e scendendo nel numero di densità della popolazione…..mi convinco che praticamente Verona, è un piccolo quartiere………se non un paese di campagna… dimensioni a parte comunque, si guida allo stesso modo che a Pechino e pure qui regna la nebbia….ma dato che vi sono più fabbriche, credo anche molto più smog….
Ok, proseguiamo con le visite…questa città è una delle poche che ha ancora le mura antiche
….che risalgono alla seconda metà del 1300 e hanno una larghezza di 12 metri e una lunghezza di 17 ….
e proprio per le loro dimensioni, i cinesi ci vengono a passeggiare, o per farsi un bel giro in bicicletta, le noleggiano pure, ci si scorrazza con le biciclette ma anche con i risciò ……
dalle mura si intravede la torre della campana……
qui si vede la campana al centro della foto, la suonavano al mattino quando le porte della città venivano aperte….Xi’an è stata capitale imperiale per più di 1000 anni…ora intorno alla torre vi è la zona con negozi e centri commerciali……..
ma oltre alla torre della campana vi è anche la torre del tamburo, che si faceva sentire la sera quando le porte della città venivano chiuse……..ora invece segna l’inizio del quartiere mussulmano….dove vi è una grande moschea che adesso andremo a vedere……questo quartiere è praticamente una gastronomia a cielo aperto……..e per arrivare alla moschea passiamo lungo una strada con bancarelle o pseudo negozi dove si cucina a pieno ritmo di tutto e di più, vi posto una serie di foto culinarie, di cui esattamente, è impossibile sapere riguardo agli ingredienti …… e sinceramente ho preferito non approfondire…..
certo la pulizia è molto opzionale….se non inesistente, però se siete vaccinati contro l’epatite, magari potete azzardarvi a fare un’assaggino….
qui vi è una zuppa…o uno stufato…di zampe di gallina e ginocchia forse di anatra o oca, viste le dimensioni…..non voglio pensare ad altri animali……
nonostante la temperatura fosse oltre i 30 gradi, ecco qua una macelleria all’aperto…..ma venderanno all’ingrosso?
di alcuni “negozi”, praticamente delle squallide e tetre stanze senza pavimento e finestre ma aperte a vista, non sono riuscita a focalizzare quel tanto che bastava per fare foto, dato che la visuale stomacava non poco, carcasse di animali a terra fatte a pezzi e frattaglie gigantesche è l’unica cosa che ricordo per quell’attimo che mi son trovata a girare lo sguardo……per non parlare dell’olezzo….ho innescato il turbo alla camminata per allontanarmi al più presto, arrivando …..
fino a questo chioschetto di persone dove, in barba ai nostri maestri vetrai di Murano…..
qui soffiano il caramello sotto lo sguardo incuriosito di spettatori…….
e se nelle nostre gabbiette trovano posto canarini cinguettanti…..
qui si preferiscono dei grandi grilli canterini…e come cantano!…
passiamo attraverso vicoli dove scorre la vita quotidiana……..
e dove sembra di stare in un cantiere….
gli operai si muovono sulle impalcature come degli equilibristi….la cultura della sicurezza credo che sia ancora di là a venire…..
le impalcature, fino ad un’altezza di 6 – 7 piani vengono fatte ancora con il bambù, legato nei punti di incrocio con delle fettucce di plastica resistente…almeno spero per loro….questo ne è un’esempio visto a Hong kong.
osservate bene questa foto…..precisamente le lettere…..
e oilàààà…che aria tirerà là ??? ma vedi un po’ questo dove s’arrampica ……
ma arriviamo all’ingresso della Grande moschea, e se non ricordo male, è l’ unico esempio in stile architettonico cinese, in tutto il mondo………
questi sono i lati…..e il giardino in cui è inserita……..
con vari padiglioni……..
sparsi nel giardino………..
questa è la sala della preghiera dove non si può entrare…….
e questo corrisponde a quel che in una moschea araba è il minareto da dove i muezzin chiamano i fedeli a pregare, o almeno una volta lo facevano, ora usano le registrazioni ….all’interno vi sono due stele con segni arabi…
la sera ci aspetta una cena a base di ravioli al vapore, la guida ci dice che ve ne sono di 200 tipi, e che noi ne troveremo 20….troviamo anche un “frutto” o almeno credevamo………..
chiediamo cosa è questo cerchio forato e scopriamo che è il fior di loto……esattamente il rizoma, comunque buono….
i ravioli ci arrivano nei cesti dove sono stati cotti, caldissimi e con svariate forme….a forma di piccoli cestini, con dentro delle verdurine……..
a forma di ochetta perchè contengono carne d’anatra….
o di maialino…perchè contengono carne di maiale………e via così, ovviamente non potevo bloccare tutti per fare le foto, quindi tra una chiacchera e l’altra ho approfittato velocemente, e infatti sono leggermente mosse….e dopo la cena ci allietiamo con lo spettacolo……….
di musica e balletti cinesi….. davvero originale per noi occidentali……
la mattina successiva, la dedichiamo alla visita della Pagoda della grande oca selvatica di sette piani e tuttora dimora di monaci. Si tramandano molte leggende popolari sulla sua origine: secondo alcune sarebbe stata lasciata da uno stormo di oche selvatiche fermatosi sul posto, un’altra dice che il monaco Xuanzang essendosi perso nel deserto, trovò una sorgente d’acqua grazie alla guida di un’oca selvatica, il che gli permise di sopravvivere, quindi, per ricambiare la benevolenza dell’oca, tornato a Xi’an avrebbe fatto costruire la pagoda.
davanti alla sala della preghiera si trova il contenitore dove inserire i propri incensi in onore del budda…..
mentre ai lati dell’incensore vi sono il grande tamburo …..
e la grande campana che si trovano in ogni tempio e che scandiscono le ore importanti della giornata all’interno del monastero….
i monaci stavano cantilenando le loro preghiere……..
rivolgendosi al budda Sakyamuni conosciuto anche come Gautama Siddharta, il fondatore del buddismo……la guida lo ha paragonato, per analogie di vita, al nostro S.Francesco…. è un budda particolarmente venerato……
si davano il tempo battendo con un bastoncino su una sfera di legno…….
questo è il retro della sala dove pregavano……….
e lì nei dintorni vi è un apposito raccoglitore di preghiere….
vi si scrive la preghiera, indirizzo e nome e si legano col nastrino rosso…….ma ora lasciamo la pagoda per andare alla visita più attesa………
il famoso esercito di terra cotta……….Nel marzo del 1974, un contadino, tentando di scavare un pozzo per attingervi acqua da utilizzare per l’irrigazione dei campi, trovò la testa in terracotta di un guerriero, a 5 metri di profondità, un chilometro e mezzo a est dal tumulo dell’ imperatore Qin che lo fece realizzare a difesa eterna della sua tomba, famoso anche per la costruzione della Grande Muraglia.
Non se ne parlò molto subito…anche perchè forse non si diede importanza alla cosa, ma la voce circolò e destò l’interesse di archeologi e giornalisti che s’interessarono alla cosa. Così, 2 anni dopo, nel 1976, gli archeologi iniziarono gli scavi di pozzi di ispezione e venne alla luce l’importante scoperta. Ora non si sta lavorando molto allo scavo, perchè in Cina non hanno molti esperti che sappiano come eseguire al meglio gli scavi, e come preservare i guerrieri, ……….appena estratti infatti, le loro armature e i loro abiti erano colorati, ma con il tempo i colori sono sbiaditi. Perciò occorre personale esperto, che non c’è….. e comunque mancano i fondi per pagare i lavori. Per cui ora è tutto fermo.
la fanteria…
e la cavalleria….
ma quanti sono ……
qui si intravedono i colori originali….le diverse acconciature e armature li distinguono all’interno della gerarchia militare……..
alcuni sono stati messi nelle teche….delle armi non vi sono ritrovamenti veri e propri, ma solo dei resti, come nel caso delle lance, di cui si son trovate le punte in bronzo…probabilmente, le armi essendo state in legno, non sono durate nel tempo, però a seconda della posizione delle mani si può intuire quale, il guerriero stesse usando…. questo sembra in procinto di posizionarsi per tirare con l’arco…
ui sembra stia sfoderando un’arma….
ma oltre alle scoperte di terracotta, si sono trovati anche reperti molto importanti in bronzo…..
un particolare del cocchiere……
e il retro della carrozza………..
queste carrozze trainate da una quadriglia di cavalli, sono importanti per come si sono conservate nei dettagli……..gli scavi si trovano in tre fosse al coperto, di cui la prima è quella più grande e quella che vedete nella prima foto su in alto, tutto il sito è all’interno di un parco e per arrivarci si può prendere un trenino…..o farsi una passeggiata. A Xi’an abbiamo praticamente concluso in bellezza la nostra permanenza e in attesa di prendere il volo per Guillin……..ci facciamo un giro al supermercato nei dintorni…
tutti con mascherine….
qui insacchettano a mano, una farina…
qui ci si sceglie un pesce e lo si pesca con il retino……dietro a quelle persone ho intravisto delle rane gigantesche…o erano rospi?
una volta pescato la signora prende il pesce che si divincola non poco, e va felice e contenta a pagare…ma intanto è arrivata l’ora della partenza…..o quasi, la partenza infatti avrà un ritardo di 2 ore…..finalmente si vola, a Guillin dove ci aspetta un paesaggio quasi onirico…..ma dovrete pazientare un po’ per vederlo, alla prossima!
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