Premetto che Shanghai, pur essendo in Cina, di cinese se non fosse per i suoi abitanti, ha ben poco….è una bella città a cui però il nostro occhio è abituato…..cioè grattacieli……vie commerciali….locali alla moda…traffico…ecc. mentre Pechino pur essendo altrettanto una grande città, ha ancora (non so per quanto) un’anima cinese nel senso che è più genuina nelle sue manifestazioni, si trovano le vie con cinesi che siedono e fanno crocchio sul marciapiede, in Cina le abitazioni essendo sempre state minuscole e affollate, ha fatto sì che i cinesi passino il loro tempo il più possibile fuori ……venditori ambulanti che stabilmente fanno mercatino sul marciapiede di una via piuttosto che un’altra….lo stesso modo di vestire è meno alla moda che a Shanghai…è quel che da noi si dice una città di provincia dove un po’ tutti nei dintorni si conoscono e condividono tempo e cose, ho visto più di una volta uomini, magari dei negozi confinanti, che seduti su uno sgabello, mangiavano in compagnia con la ciotola in mano…oppure si dilettavano con giochi da tavolo, ma appoggiati su una sedia…insomma una vita più sociale e di scambio umano.
Questa è ovviamente la mia opinione suffragata da quei pochi giorni che ci sono stata, ma che una volta arrivata a Shanghai ho focalizzato.
L’arrivo a Shanghai è in serata, già dal giorno prima avevamo visto sulla CNN che c’era stato un tifone che aveva portato alluvioni, ma per nostra fortuna era avvenuto a sud della Cina, esattamente a Taipei. Qui ora la coda del tifone regalava solo un cielo molto nuvoloso con qualche scroscio d’acqua e decidiamo con tutto il gruppo che per passare la serata non era niente male andare ad assistere ad uno spettacolo di acrobazia.
Per cui dopo la cena Giacomo, la nuova guida cinese, ci accompagna a teatro allo spettacolo acrobatico.
Qui gli acrobati sono dei motociclisti che entrano in quella sfera e continuano a roteare sulle pareti…da uno arriveranno ad essere cinque contemporaneamente…la luce che vedete dentro è già il primo che sta girando
La scuola di acrobazia in Cina vanta una antica tradizione culturale e i ragazzi che la frequentano sono giovanissimi, negli ultimi anni, vengono perlopiù da fuori città, per loro è un incentivo per lasciare la campagna e un’aspirazione a migliorare la propria vita, mentre le famiglie cinesi cittadine sono sempre meno propense a mandare i propri figli alla scuola per il troppo impegno richiesto.
vi sono contorsionisti…che davvero sembra impossibile possano inarcare la schiena a quel modo…
giocolieri con bastoncini e piatti volanti…
esercizi d’equilibrio e forza muscolare incredibile e poi trasformisti, giocolieri con cappelli, acrobati che saltano come le molle … impossibile fotografarli
Alla mattina facciamo un giro per vedere lo skyline del Pudong il quartiere dell’economia di Shanghai cresciuto aldilà del fiume Huang Pu … questa zona era palude fino a poco più di 15 anni fa e guardate cos’è ora, per arrivarci non hanno fatto un ponte ma si passa sotto il letto del fiume in una galleria che arriva alla profondità scalare di 30 m.
la sera saremmo dovuti salire su la torre jinmao, ma la nebbia che continuava ad andare e venire ci ha fatto desistere, non avremo visto un granchè, rimandiamo la salita e torniamo a vedere lo skyline con le luci, la nebbia però s’inghiotte le cime dei grattacieli…
questa è la torre della tv detta Torre della perla d’oriente, che vedete anche nello skyline
e il World financial center “cavatappi” in tutta la sua prestante modernità …
qui sono ritratte praticamente le tre costruzioni più alte di Shanghai, la Torre della perla d’oriente alta 468 metri, alla sua destra la torre Jin Mao alta 421 metri che vedete davanti al grattacielo del World Financial center chiamato “il cavatappi” che è alto 492 metri e che ha l’ascensore più veloce al mondo, 10 piani al secondo….se penso che io in dieci secondi non ci faccio neanche 5 piani, questo è davvero un razzo ce lo potevamo lasciar scappare? certo che no, abbiamo pensato perciò di lasciare il gruppo per qualche ora e andare proprio su quella parte sopra il foro del cavatappi
facciamo una veloce coda in questa sala con luci rotanti colorate e musica dall’atmosfera spaziale dove guidati da hostess in tailleur siamo condotti all’ascensore …
per arrivare in pochi secondi al piano (100 piani) dove si trova l’osservatorio …
tutto in acciaio a specchio …
con dei fori a vetro sul camminamento, fori a cui non ero preparata, non avendoli notati quando m’è caduto l’occhio di dove avevo i piedi e le ginocchia hanno avuto un cedimento, la sensazione del vuoto era palpabile …
la torre Jin Mao lì sotto, ha dovuto lasciare il primato di grattacielo più alto della Cina al World Financial center, che ora è il secondo del pianeta dopo il grattacielo di Taipei…ma altri se ne stanno costruendo… e supereranno queste altezze …
vista sul fiume
le case di pochi piani a questa altezza, diventano mattoncini della lego
vista onirica 😉
l’ultima sera, a Shanghai per salutarci con chi rientrava, abbiamo pensato che un saluto all’italiana sarebbe stato il più adatto e Francesca, una ragazza del gruppo che ha il fratello residente a Shozhou, una città che si trova a circa un centinaio di km. da Shanghai, e che andremo a visitare anche noi
si è fatta dare l’indirizzo di una pizzeria, che abbiamo poi scoperto essere uno dei locali nel sotterraneo del “cavatappi” e come credete si chiamasse il locale? Da Salvatore più italiano di così 😉 la pizza buonissima, con mozzarella di bufala e basilico, l’unico neo l’aria condizionata a palla senza la possibilità di regolarla perchè centralizzata, cominciavamo ad avere un principio di ibernazione
tanto che i camerieri ci hanno fornito di copertina per le spalle tipo quella che ha in mano Min Min, meno male
e questo cosa c’entra!!?? sì in effetti, non è certo una foto artistica e tanto meno penso che a voi questi oggetti d’arredamento attraggano particolarmente, se non per fare plin plin ma in questo caso l’azione del fare plin plin si complicava non poco a causa di quei vari bottoni messi lì sul lato e se schiacciandone uno partisse una doccia? io ero senza occhiali e da vicino sono un po’ cecata, perciò non distinguevo i disegnini esplicatori, essere o non essere…?? anzi fare o non fare?? la cosa non è urgente, meglio arrivare in albergo. Mi son fatta poi spiegare da chi è andato e ha capito come funzionava l’ambaradan, la seduta era riscaldata al contatto delle parti in causa, mentre ad ogni disegno corrispondeva la zona, la parte … insomma come dire….rear …front… e modalità soft cleansing, potendo anche scegliere la forza dello zampillo, bè direi che ci ero andata vicino, sempre di doccetta si trattava
a Shanghai lungo il fiume sulla riva opposta al Pudong,( il centro finanziario) vi è il Bund cioè la passeggiata lungo il fiume costeggiato da palazzi di stile europeo appartenenti al periodo della concessioni straniere ( erano stati concessi dei territori agli stranieri che avevano costruito delle zone nello stile dei luoghi d’origine ) sul Bund vi era la concessione inglese, i palazzi però non si possono vedere bene in questo periodo dato che vi sono diversi cantieri aperti in tutta la città in occasione dell’espò che si terrà l’anno prossimo.
perciò ho solo qualche foto fatta passando col bus, per arrivare all’hotel, non sapendo ancora cosa stavo fotografando
oltre alla passeggiata lungo il fiume in stile europeo facente parte della concessione inglese, in una zona più a nord vi è anche la concessione francese e Xin Tiandi è il quartiere alla moda dove ci si ritrova per l’aperitivo o per la cena
un quartiere dove si respira aria europea e dove le costruzioni restaurate, sono ancora a misura d’uomo, con piazzette …
piccole viuzze
ristorantini, abbiamo cenato qui, alla Paulaner dove i camerieri cinesi erano vestiti in tirolese, con le stelle alpine disegnate sulle bretelle … 😀 davvero comici.
oltre a bar e ristorantini vi sono anche negozietti di bijou e abbigliamento, questa ad esempio è una firma cinese importante… anche se a noi sconosciuta.
Vicino a questo quartiere si trova il sito, che ora è museo, del luogo dove avvenne la prima riunione del partito comunista, ancora nascente, nel 1921 tra i presenti vi era anche un giovane Mao Zedong.
La seconda mattina si va alla città vecchia di Shanghai, è costituita da palazzi con l’architettura Ming, cioè di colore rosso e con i tipici tetti decorati e con punte rivolte all’insù, ora è diventata praticamente un gran bazar, dove si vende di tutto.
anche gli ombrellini da sole coi colori pastello
al suo interno di interessante c’è il giardino della residenza di un imporatante mandarino di nome YU che aveva voluto ricreare diversi ambienti naturali con giardini, laghetti, giardini di roccia….con tetti che diventano delle sculture.
i vedi non vedi, che sembrano dei ricami filet, dei corridoi da cui si poteva vedere senza essere visti chiaramente …
ricostruzioni di laghetti con ponticelli e boschetti di bambù
padiglioni a palafitta immersi nel verde
e i loro interni
i pavimenti oltre che essere decorati, con questo particolare modo di inserimento dei sassi diventano antiscivolo …
per entrare al giardino si passa su un ponte che è a forma di zig zag e lo fa per 9 volte, lo zig zag per imbrogliare gli spiriti maligni, il numero 9 forse per emulare l’imperatore dato che era il suo numero personale.
Un’altra visita da fare riguarda il tempio del budda di giada dalle mura color zafferano, custodisce due statue del budda Sakyamuni portate qui da un monaco dalla Birmania, una delle statue, rappresenta il buddha seduto ed è alta quasi 2 metri , è un unico pezzo di giada bianca, di una tonnellata.
La giada di buona qualità non è facilmente scalfibile, inoltre indossa moltissimi gioielli di pietre preziose donate nel tempo dai fedeli l’altra rappresenta il buddha sdraiato nel momento in cui sta per lasciare la terra e raggiungere il Nirvana … peccato non poter fare foto vi lascio comunque i link dove vederle.
la foto del buddha sdraiato che sta per raggiungere il Nirvana ( il nostro paradiso) la potete vedere qui.
nella sala d’ingresso s’incontrano i 4 guardiani celesti, di cui 2 sempre arrabbiatissimi e 2 paciocconi…questo simpatico quartetto si trova sempre in ogni tempio, alla sua entrata due a destra e due a sinistra……….
nel monastero ci vivono alcune decine di monaci che si vedono girare in modo riservato con i loro sai arancioni …
tratto da citazioni :
“si ritirò nel profondo di una foresta dove rimase in meditazione per sei anni. Al termine dei sei anni, mentre si trovava presso Bodh Gaya, seduto ai piedi di un fico sacro (Ficus religiosa), il suo spirito fu illuminato ed egli comprese che le miserie umane sono inscindibili dall’esistenza e che causa del dolore sono le passioni e i desideri; il solo mezzo per sottrarsi alla legge della trasmigrazione consiste nell’annullare i desideri, le passioni, l’ignoranza per mezzo della scienza che dimostra l’irrealtà delle cose dell’universo. La carità, inoltre, induce a considerare la salvezza di tutti gli altri esseri al pari della propria. Sakyamuni era divenuto Buddha (ovvero saggio, illuminato).”
In quei sei anni che rimase a meditare senza mai muoversi, venne nutrito e abbeverato da una scimmia e da un cervo che lo accudirono amorevolmente…in questa statua lo si rappresenta appunto in quello stato meditativo…..
L’ultima mattina andiamo alla piazza del popolo..che in realtà più che una piazza è un grande parco con giardini curati….quello che vedete sullo sfondo e il tetto arcuato è il teatro della città………
questo invece è il museo storico che espone preziosi oggetti dell’ arte cinese, situato al centro del parco. Il museo, richiama la forma di un antico vaso cerimoniale cinese, e espone bronzi, sculture buddiste, ceramiche, porcellane, pitture, calligrafie, sigilli, oggetti in giada, monete, arredamento …..è davvero un’esposizione ricca e molto ben organizzata ….ve ne lascio un piccolissimo campionario………
e ora invece una curiosità…..avevo notato più di una volta che i bambini in età da pannolino e che ancora non camminavano, erano spesso con una maglietta che terminava ad arco, lasciando scoperto il sederino…le prime volte pensavo fosse un caso, magari faceva caldo e l’avevano tolto…ma poi la cosa vedevo che si ripeteva spesso e allora chiesi a Min Min perchè il popò di tutti questi bambini era allo scoperto…..semplice …………… i bambini in età da pannolino, qui in Cina non portano pannolino….perciò i piccolini sono vestiti solo con maglietta……..
mentre quelli un pochetto più grandi che camminano, si vestono con pantaloncini con apertura ………chissà …..in effetti lì per lì mi son accontentata della risposta…..e non ho approfondito la cosa, ma non sempre i bambini piccoli ti avvertono del loro bisogno di evacuazione …..e a questo punto la domanda sorge spontanea ….ma dove la mollano???? manderò una mail a Min Min perchè mi tolga questo tarlo che mi è rimasto ;-)))) alla prossima puntata.
madhatter in 29 gennaio 2013 alle 18:01 ha detto:
ciao! spero tu legga questo commento: sarei interessata ad utilizzare le due foto dei guardiani celesti per l'appendice della mia tesi di laurea (in semiotica del visibile, sull'arte zen, i primi due capitoli sono la storia e l'arte del buddhismo, più specificatamente chan/zen) e vorrei chiederti il permesso di utilizzarle 🙂
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Martissima in 30 gennaio 2013 alle 15:42 ha detto:
OK, auguri per la tua tesi!
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madhatter in 31 gennaio 2013 alle 21:06 ha detto:
grazie mille! (e complimenti per il blog e i viaggi :))