Usciti dalla città proibita ci rechiamo ad uno dei mercati più gettonati dai cinesi.

vi si trova di tutto, anche il te jasmine floreale che ha la forma di una palletta e una volta immersa … wouuu fiorirà!

le uova colorate di gallina, non so se sono galline che fanno uova colorate … ma credo che quelle colorate fossero cotte e invece no, mi aggiornano che sono uova di galline cilene

questi due mattacchioni mi aspettavano al varco, appena mi son girata con lo sguardo si sono messi in posa spontaneamente.

il frutto del mangostano

anche loro mi erano sconosciuti, ma avendoli trovati a colazione a Hong kong, ne ho approffitato per assaggiare, all’interno sono grigi con dei semini tipo semi di papavero
hanno lontanamente il sapore dei nostri fichi d’india, ma molto più neutri e meno dolci, non sono male, li ho mangiati più volte. Ho saputo che si chiamano frutto del dragone

matasse di spaghetti e spiedini che sono super utilizzati

e infatti eccoli qui al loro posto di combattimento.

c’è infatti anche la zona gastronomia, quattro salti in padella.

zona piadineria

ma anche mega ravioli al vapore, messi semplicemente in buste di plastica, altro che contenitori.

zona macelleria, se fate caso al centro della foto vi è una striscia di carta arrotondata, è lo scacciamosche, la striscia che pende dal soffitto da una palla verde motorizzata , gira in continuazione, per fortuna

al mercato non ci si va solo a piedi, ma in bici, in motorino.

in risciò spartano

o quello più trend al coperto

e dato che le merci di qualsiasi tipo le trasportano con i carrettini, giustamente vi è anche il posteggio apposito, come faranno a trovare il proprio ??

usciti dal mercato abbiamo deciso tutti in gruppo di fare il giro in risciò, degli hutong, i vicoli della città vecchia o quel che ne è rimasto
ovviamente è molto turistico ma il tempo per andarci da soli e visitare non solo il percorso stabilito dalla visita, ma quelli dove i turisti vanno di meno non c’era, perciò ci siamo accontentati
e comunque ci siamo divertiti molto, si vedono ancora gli abitanti della zona che si mettono sul ciglio della strada con le sedie e l’immancabile tè, parlano, aggiustano biciclette, giocano a dama e i ragazzini corrono per la strada, forse non sono più genuini come una volta ma purtroppo è il prezzo dello sviluppo

qualcuno azzarda anche il sorpasso, evidentemente gli occupanti snelli e longilinei lo permettevano, qualcuno invece è stato sorpassato da molti 😀 E NON ERA IL NOSTRO, malpensanti

arriviamo alla casa di questo signore, che dall’anno scorso ha pensato ben di approfittare delle olimpiadi e il flusso di turisti relativo, per aprire le porte della sua casa alle visite
ci racconta che la casa è l’eredità del padre e che quell’albero lì accanto è stato piantato dal nonno alla nascita del primo figlio
ora noi prendiamo per vero quel che dice, ma ovviamente ci avrebbe potuto raccontare qualsiasi cosa, tanto nessuno avrebbe potuto dire il contrario

ma comunque ci possiamo rendere conto di come fossero le vecchie abitazioni cinesi, si trattava di un cortile quadrato

a cui 4 lati vi erano le stanze, e la vita praticamente si svolgeva per la maggior parte del tempo nel cortile

poi ci possiamo affacciare alle stanze dove la porta è aperta quindi vediamo la cucina


due piccole sale per accogliere gli ospiti

e una camera.

una breve visita alla via della pipa, pedonale, dove purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista, il tempo per fare acquisti era troppo risicato

arrivando così all’ora di cena ci attendeva un piatto tipico di Pechino, nooooo non gli spiedini, ma l’anatra laccata, il giorno dopo ci aspettava un altro simbolo icona della Cina

la grande muraglia, per arrivarci, dato che il traffico era praticamente fermo (sempre per il motivo che ad agosto i turisti sono milioni) siamo scesi prima del piazzale del posteggio, e con circa 20 minuti a piedi, siamo arrivati a destinazione … ora bisognava decidere il percorso, il meno faticoso

ma il più gettonato … e ci saremo trovati a sgomitare per passare.

o il più ripido, ma con meno traffico bipede, e secondo voi quale abbiamo … anzi hanno preso? il secondo, la sottoscritta l’ha cominciato, ma dato che non sono tanto incline alla fatica ho gustato il paesaggio ad un primo torrione
dove un venticello ristoratore mi ha fatto compagnia nell’attesa degli “sventurati” che si sono arrampicati al punto più alto e vedendo quanti scendevano e come erano rossi e affannati, ero compiaciuta della mia scelta

questo era davvero un patito per l’inquadratura, ma proseguiamo

e ripartiamo alla volta delle tombe della dinastia Ming

l’ennesimo cortile

e ai lati gli inceneritori in ceramica gialla, sempre perchè il colore giallo era il colore imperiale….
passati il cortile ci si trova davanti ad un padiglione dello stesso stile della Sala della suprema armonia alla città proibita, che aveva funzioni commemorative per gli antenati.

all’interno la statua dell’imperatore Yongle, lo stesso che ha fatto costruire la città proibita

e questi sono i suoi copricapo, ma vi sono anche porcellane e altri oggetti.

uscendo dal padiglione, ci si trova davanti a questa porta che conduce all’aldilà cioè alle sepolture, per cui se ci passate, ricordate di tornare attraversandola altrimenti lascerete la vostra anima dall’altra parte

vicino vi è la Via Sacra che conduce al paradiso le anime, un lungo corso costellato di alti salici verdissimi con una serie di 36 statue, di cui 12 coppie rappresentano animali,


di cui uno seduto e l’altro in piedi, questo perché si danno il turno a vegliare il sonno degli imperatori, notate la leggera curva … altra domandina, ricordate perché?

e le altre 12 rappresentano generali con tanto di sciabola

o mandarini bonaccioni, particolarmente importanti.

il percorso si conclude in questa piccola sala, dove vi sarà ad accogliervi

il popò di questa tartaruga che sostiene una gigantesca stele, è d’obbligo accarezzare la sua rotondità, perchè la fortuna sia dalla vostra parte

poi la potete salutare dal lato più consono e adesso ci avviamo all’ultima visita prima di lasciare Pechino.

al complesso del Tempio del cielo, bellissimo tempio, era dedicato ai sacrifici di animali per ingraziarsi buoni raccolti.

l’altare in cui avvenivano i sacrifici erano tre piattaforme circolari di pietra, una sopra l’altra.

scesi dall’altare si passa da questa porta, sempre con portone rosso e borchie nel numero di…? ricordate il numero dell’imperatore?

e si arriva al Tempio del dio dell’universo dove venivano conservate le letture dei rituali sacrificali.

e questo è il suo interno.

questo è l’ultimo palazzo del complesso, il tempio della preghiera per il buon raccolto, ha delle decorazioni dai colori vivi e i tetti delle tegole blu come appunto il cielo, diversamente dal colore giallo visto finora, lo rendono elegante.
Nel 1998 è stato inserito nella lista del Patrimonio culturale mondiale per la sua bellezza architettonica, essendo il maggiore complesso sacrificale rimasto in Cina.

intorno al Tempio vi è un grande parco verde, e qui i cinesi vi si incontrano come se fosse un circolo ludico dove si esibiscono in balli di gruppo … ci si sfida a domino … si lavora all’uncinetto … ci si prende un momento di notorietà cantando con il karaoke.

si gioca all’aria aperta…ma si scrivono anche preghiere all’acqua con grossi pennelli appuntiti, le signore giocano a “briscola” cinese e altre si dilettano a volteggiare i nastri, sono tantissimi, ma sembrano una grande famiglia in vacanza.

loro invece, si esprimono con enfasi in passi di danza a due, si susseguono così musiche di vario genere, vociare, risate allegre, ma anche canti di cori che si vengono a esibire per intrattenere i cinesi, che specialmente nel fine settimana passano ore serene e gioiose, in questo parco verde.

questo è uno dei pranzi tipo che abbiamo consumato, era un gira la ruota continuo, di involtini primavera non ne abbiamo mai trovati.
la carne più consumata è di pollo e di maiale, saporita con sughetti vari, oppure fritta, oppure anche caramellata e sempre accompagnata con tante verdure sia al vapore che condite.
la guida ci aveva preannunciato che avremmo trovato delle concubine per cameriere, i maschi del gruppo erano soddisfatti e compiaciuti della cosa

ma forse erano occupate in altre mansioni e abbiamo trovato, con dispiacere maschile gli eunuchi 😀

ed eccoci al mega modernissimo aeroporto costruito per le olimpiadi.

ci mettiamo in attesa dell’imbarco, un esercito imperiale ci aspetta … destinazione Xi’an, alla prossima puntata.






