Ragazzi, mi rendo conto che pur avendo voluto sintetizzare son riuscita comunque a fare un post biblico, ma oltre che per voi questi post sui viaggi li faccio come diario personale e quindi le cose che mi colpiscono non riesco a tralasciarle, anche perchè poi mi piace rileggerli, perciò, spero di non annoiarvi, ma se così fosse … esiste pur sempre la crocetta X su cui cliccare ;-))
comunque vi auguro buona lettura, ma soprattutto prima o poi di andarci!!
Ora Partiamo!
All’arrivo a Pechino c’era ad aspettarci Ming ming (min min) la nostra simpaticissima e bravissima guida cinese, che parlava molto bene l’italiano compresa la lettera erre con l’aspetto di una ragazzina, ci avrebbe guidato e risolto ogni richiesta rispondendo sempre “non c’è problema”.
Un transfer ci ha accompagnato in albergo e all’ora di pranzo ci siamo trovati con il resto del gruppo (meno di 20) facendo così conoscenza tra di noi.
La prima cosa che abbiamo notato è stato il cielo, bianco e ovattato in una nebbia che da noi di solito si vede nel primo autunno, Min min ci dice che è così quasi tutto l’anno
quindi il cielo azzurro è una chimera, forse dopo un temporale in primavera si fa vedere.

durante il percorso notiamo il cubo azzurro delle olimpiadi.

un edificio con la parte alta a forma di fiamma olimpica.

e la più nota costruzione olimpica, lo Stadio nazionale di Pechino detto il nido d’uccello.
Un transfer ci ha accompagnato in albergo e all’ora di pranzo ci siamo trovati con il resto del gruppo (meno di 20) facendo così conoscenza tra di noi.
La prima cosa che abbiamo notato è stato il cielo, bianco e ovattato in una nebbia che da noi di solito si vede nel primo autunno, Min min ci dice che è così quasi tutto l’anno
quindi il cielo azzurro è una chimera, forse dopo un temporale in primavera si fa vedere.

Nato originariamente come residenza imperiale alla fine del 1600, fu donato intorno al 1730 ai monaci tibetani, e diventò uno dei monasteri buddisti più importanti al di fuori del Tibet fino al 1960.
Con la rivoluzione culturale rischiò di essere distrutto, ma grazie all’intervento di Zhou Enlai, fu risparmiato dalla devastazione che era in atto operata dalle guardie rosse.
Fu chiuso e i monaci vennero mandati a lavorare nelle campagne cinesi, venne riaperto al pubblico nel 1981.

Il tempio è costituito da 4 cortili e 5 sale: la Sala dei Re Celesti, lo Yonghegong, la Sala dell’Eterna Benedizione, la Sala della Ruota e della Legge e il Padiglione delle diecimila felicità, davanti alle quali vi sono gli inceneritori d’incenso.
Le sale contengono le statue di vari budda, però all’interno non era possibile fotografare e quindi ho fotografato solo un paio di budda dall’esterno con lo zoom

il budda che ride

di questo non ricordo il nome…
Nell’ultima sala si trova la statua di Maitreya, il budda del futuro, posta nel padiglione Wanfu (delle diecimila felicità) anche chiamato Palazzo del grande Budda
26 metri, di cui 8 sotterranei e 18 in superficie, un diametro di 8 metri e un peso totale di circa 100 tonnellate, la potete vedere in questo sito.

una stele dove si racconta la storia del buddismo.


e questa coppia di due grandi leoni, la femmina con sotto la zampa il cucciolo e il maschio con sotto la zampa una palla, a guardia dei budda
li si trovano anche nei palazzi imperiali o nei giardini nobili ma sono riprodotti un po dovunque, davanti ai ristoranti, in qualche giardino o davanti ai negozi.

particolari del tempio

Dal tempio tibetano, ci spostiamo alla piazza simbolo della Cina, piazza Tienanmen.


La “Piazza della Porta della Pace Celeste”: è il centro di Beijing.
Anche se nelle città cinesi, e quindi non solo a Pechino, ma anche nelle altre città dove siamo stati, parlare di centro non ha lo stesso significato che da noi, data l’estensione delle città, in realtà più che del centro si hanno dei punti di riferimento, e questa piazza ne è uno.

Con i suoi 40 ettari di estensione è la piazza più grande del mondo: 800 m di lunghezza e 500 m di larghezza. Si estende a sud dell’antico Palazzo Imperiale conosciuto più con il nome di Città proibita.
Fino al 1911, cioè fino alla caduta dell’Impero, la piazza non esisteva.
A Pechino vi sono ben 6 anelli di circonvallazioni e l’ultimo dei quali si trova a circa 50 km. dal primo, quindi immaginate le distanze che vi sono all’interno della città.
Può succedere che i taxisti non conoscano nemmeno le vie di un certo distretto, perchè abituati a girare all’interno di un anello, perciò quando ci si muove bisogna mettere in conto dei tempi medio lunghi data la distanza e soprattutto il traffico, che è davvero caotico.
A proposito di guida cittadina, dopo essere stati a Pechino i nostri driver napoletani ci sembreranno dei pivellini, qui tutti si muovono d’istinto, perciò spesso tagliano la strada, i semafori non si capisce bene a cosa dovrebbero servire e a nostre spese, abbiamo anche capito che i pedoni sono degli spiriti invisibili, nonostante attraversino sulle strisce e con semaforo verde.
Quindi dopo due tentativi di attraversamento che assomigliavano più ad una corsa con salto ad ostacoli, abbiamo pensato di attraversare sempre seguendo i cinesi, che sapevano come fare, loro infatti, si continuano a fermare tra una macchina e l’altra e con molta pazienza cinese arrivano dall’altra parte della strada.

Sul lato opposto della porta celeste vi è il mausoleo di Mao costruito con materiali provenienti dalle varie province della Cina e davanti al mausoleo vi è l’obelisco dedicato agli eroi del popolo che diedero la vita nelle lotte rivoluzionarie.

mentre sul lato est vi è il museo storico e il museo della Rivoluzione cinese

e sul lato ovest vi è il palazzo della Grande sala del popolo, cioè il parlamento cinese.

lui invece è lo spazzino della piazza, gira formando degli otto e raccoglie quel che può.


Siamo tornati sulla piazza per vederla illuminata, alla sera intorno le 19.30 viene chiusa e fanno uscire tutti i turisti cinesi, di occidentali non ve ne erano a parte noi.
Una volta libera risultava quella che vedete.
Le macchine della polizia hanno continuamente “spinto” pazientemente come i pastori con le pecore, gridando da un megafono di uscire e mettendosi davanti a chi si fermava per continuare a fare foto per dissuaderlo a fermarsi.
Fare foto in Cina è davvero un ‘impresa, ci sarà sempre un mare di cinesi intorno a voi che si fotografano in continuazione davanti a qualsiasi monumento o porta o palazzo, foto per ognuno della famigliola e poi in gruppo,
ma non solo, più di una volta cercano di mettersi anche nelle tue foto e se te ne accorgi e li guardi con sguardo interrogativo ti fanno un sorriso a 32 denti e spesso ti chiedono di fare una foto con loro, i più gettonati del gruppo erano mia figlia e un ragazzo alto e castano chiaro.
La guida ci ha spiegato che ci invidiano il naso “lungo” nel senso non piatto e il viso con gli zigomi poco pronunciati, proprio il contrario di loro che hanno zigomi larghi e naso appiattito, i capelli chiari poi sono una vera chicca e quindi fare una foto con un persona castano chiaro è significativo.

Dato che da qualche anno anche i cinesi fanno i turisti, moltissimi ancora all’interno della Cina e che provengono perciò da zone dove magari gli occidentali è raro vederli spesso diventiamo noi stessi un’attrazione.
Chi ci fotografava e io nel mentre li fotografo :-), chi si mette in ascolto pur non capendo una cippa (a destra) chi ci osserva dal gradino più alto (al centro) chi ci guarda e commenta sorridendo sottovoce … come se capissimo come se noi capissimo 🙂 (sotto)
Ora facciamo un salto nella Pechino notturna, la cena e la serata erano finalmente libere, perciò abbiamo approfittato per girovagare nella zona pedonale e più commerciale Wang fu jing




In questo palazzo blu all’ultimo piano ci siamo fermati a mangiare, i cinesi mangiano presto e a quell’ora, quasi le nove, c’eravamo solo noi e una coppia di polacchi,
appena seduti arriva la cameriera con un pentolone di brodo e lo posiziona in un buco al centro del tavolo dove vi era una base, noi la blocchiamo e le facciamo capire a gesti di portarselo via, dovevamo ancora ordinare, quindi abbiamo pensato avesse sbagliato tavolo.
Insistendo un po’ riusciamo nell’intento, o almeno credevamo, infatti dopo poco si ripresenta con il pentolone, altra sceneggiata, le chiediamo se parla inglese e a quel punto se ne va di corsa girando per il piano e tornando con un ragazzo che avrebbe dovuto parlarlo, però oltre a chiederci ” cosa volete ordinare?” di più non sa.
allora indichiamo con il dito sul menù e ripetiamo gesticolando di non volere quella pentola, ma quando indichiamo il brodo pure lui si incammina di corsa e lo vediamo vagare nella sala fino a quando trova una signora … forse la responsabile che insieme agli altri due, viene al nostro tavolo e dice più volte indicando il brodo hot pot, hot pot
nessuno metteva in dubbio che fosse una pentola calda, ma noi di brodo non ne volevamo sapere, nel frattempo però si presenta la cameriera n.4 con il nostro ordine e ci arrivano quindi i gamberi, i noodles e le polpettine, rigorosamente tutto crudo … era finalmente chiaro a cosa serviva la pentolona di brodo, dovevamo cucinare noi!!!

Cominciamo a cuocere a turno le pietanze nel brodo che si era messo a bollire, dato che la piastra era stata accesa da loro con un interruttore sotto il tavolo, la cameriera guardandoci ci fa un sorriso mostrando un’espressione di sollievo e compiacimento … ci eravamo capiti!!!
questo per dirvi che nonostante le olimpiadi, nessuno conosce l’inglese a parte chi lavora nelle receptions degli alberghi. Per la cronaca abbiamo speso 6 euro, in 4!




Poi, usciamo e dopo aver visitato quegli spiedini andiamo a The place un nuovo centro commerciale molto di moda, il The place è conosciuto per uno schermo che fa da tetto lungo 250 metri che proietta immagini di fantasia mentre passeggiate sotto.
Decidiamo di tornare in albergo, allunghiamo la mano per fermare il taxi e una volta saliti ci fa capire con un tipico gesto della mano quanti yuan gli dovremo dare, noi indichiamo il tassametro e lui scuote la testa come per dire che è rotto
Gli diciamo una cifra ma s’innervosisce e s’allunga alla portiera di destra per aprirla e farci scendere, ne fermiamo altri, ma leggono l’indirizzo e ripartono … bene, allora dato che non potevamo stare tutta la sera a farci lasciare a piedi giochiamo d’astuzia, e ci andiamo a mettere davanti l’ingresso di un hotel, dove passano continuamente, caricando senza discutere e infatti neanche il tempo di alzare il braccio e siamo diretti all’indirizzo dato, pagato 2 euro.

Un’altra sera andiamo a vedere un grattacielo di fattura curiosa, il CCTV sede della televisione cinese, ma non solo, ospita in un’area complessiva di circa 116mila metri quadrati un albergo a cinque stelle, un centro per i visitatori e congressi, un teatro da 1500 posti a sedere ed ampi spazi (la foto non è un granchè) ma lo potete vedere meglio qui …
Riguardo ai successivi taxi li abbiamo presi sempre davanti agli hotel, anzi l’ultimo abbiamo chiesto al valletto all’ingresso dato che parlava inglese, se per favore ce lo chiamava e se spiegava in cinese all’autista dove si trovasse l’Hard rock cafè così evitavamo di rischiare di girare a vuoto o di rimanere appiedati e tutto è filato liscio. I taxi costano davvero poco, di media 1.50 – 2 euro, non arriverete a pagare più di 6 -7 euro per tratti lunghi.

A circa 20 km. da Pechino andiamo a visitare il Palazzo d’estate, la nebbia è sovrana.
Ci accoglie questa cara bestiola messa lì a guardia del palazzo

La prima sala che si incontra è la sala della Benevolenza e della Longevità, dove l’ imperatore su quel trono, trattava gli affari di Stato, davanti ad ogni sala e in ogni tempio o palazzo, troverete sempre un gradino alto circa 30 cm. che aveva la funzione di far inciampare gli spiriti cattivi
i quali camminano sempre dritti e per questo i corridoi o le strade nei giardini imperiali spesso proseguono a zig zag o fanno delle piccole curve proprio per imbrogliare gli spiriti, che andando sempre dritti o inciampavano o sbattevano … un po’ fessacchiotti ‘sti spiriti.

tutt’intorno vi è un lago

con zone ricoperte di fiori di loto.

questo corridoio lunghissimo di 728 m. era dove passeggiava l’imperatrice sempre all’ombra per non prendere il sole e mantenere la pelle regale bianca.

alla fine del corridoio si arriva alla nave di pietra….fatta ricostruire, dopo che era stata quasi distrutta dagli anglo-francesi nel 1860, dall’ultima imperatrice Cixi.

nella collina a fianco del corridoio vi è una pagoda e altri padiglioni dove l’imperatrice poteva godere di bei panorami, nebbia permettendo.

per tornare abbiamo risalito il lago con il battello.

passando davanti ad un tempio che si trova su un’isola.

collegata alla terra ferma da un ponte di diciassette archi, detto anche ponte di Marco Polo, perchè sembra che lo descriva nel suo libro il Milione

Nel pomeriggio, ci spostiamo alla città proibita che è circondata da mura alte 12 m.

e da un fossato d’acqua largo 50 metri. Ai quattro angoli si innalzano altrettanti bastioni sormontati da padiglioni a torre e ai quattro punti cardinali sono disposte le porte d’ingresso, mentre l’ingresso principale al palazzo è la Porta a sud.

questo è il primo cortile…
Un consiglio : se avete intenzione di andare a Pechino e “dintorni” vi sconsiglio il mese d’agosto che è il periodo dove sarete sempre tra una marea di turisti cinesi e quando dico marea vi garantisco che a volte vi sembrerà che non ci sia abbastanza aria per tutti oltre al caldo umido, ma se non avete scelta, allora andateci lo stesso, ne vale comunque la pena.

si attraversa il primo padiglione, dove vi è una porta in legno massiccio

divisa in due battenti, ognuno con 9 file di 9 borchie ciascuna. Il nove è il numero riservato all’imperatore … il soffitto tutto decorato con i toni del verde, rosso e oro.


il colore giallo è riservato solo ai tetti dei palazzi imperiali …

All’uscita del padiglione si trova quel che è l’icona della città proibita, la sala della suprema armonia, il cortile può contenere fino a 100.000 persone e lo sguardo non vi basterà per accoglierla tutta, davvero maestosa.

è l’edificio più grande della città e tutto in legno, dove avvenivano le incoronazioni, le cerimonie importanti e sposalizi………le colonne rosse sono tutte di tronchi interi.

s’innalza di 30 metri su una base di pietra … e sia lungo le scale che sul piano base vi sono una serie di inceneritori che all’epoca bruciavano legno di sandalo profumato.

la Città Proibita si sviluppa su tre assi paralleli da sud a nord, gli assi laterali ospitavano

quartieri abitati da migliaia di persone, eunuchi, concubine, personale di servizio, cucine, ecc. ma di solito le guide fanno vedere l’asse centrale che è quello dell’imperatore.

si passa poi alla Sala dell’Armonia Perfetta più piccola, rispetto alla precedente.

e questo è uno dei troni dell’imperatore che si trova appunto nella Sala dell’Armonia Perfetta.

una volta scesi dalla terrazza delle tre sale imperiali, si arriva a quest’altra porta che conduce.

ad una viuzza dai tetti ben decorati …

e probabilmente restaurati da poco, che ci porta alla zona residenziale imperiale.

attraverso una porta con i leoni di guardia che a quanto si pare si fanno accarezzare mansueti, vediamo se siete stati attenti.
Questo è il leone maschio o la femmina? osservate bene … non c’è bisogno di alzare la coda

arriviamo alle sale di vita quotidiana e quel recipiente che vedete è l’anti incendio, ve ne sono sparsi per tutta la città proibita e all’epoca erano sempre pieni d’acqua per eventuali fuochi imprevisti dato che le costruzioni sono in gran parte di legno.


si vedono finalmente delle sale ammobiliate, ma purtroppo solo attraverso i vetri delle finestre.

si arriva così ai padiglioni del giardino imperiale.

dove l’imperatore fece costruire una collina di roccia con torrione e vista panoramica dell’intera città proibita, in cui portare la concubina di turno, hai capito com’era galante l’imperatore!!!
Proseguite con la parte Pechino 2
30 agosto 2009 23:21
31 agosto 2009 07:20
31 agosto 2009 07:35
31 agosto 2009 09:38
31 agosto 2009 10:28
31 agosto 2009 10:40
31 agosto 2009 10:46
31 agosto 2009 10:55
31 agosto 2009 12:09
31 agosto 2009 12:47
31 agosto 2009 14:45
31 agosto 2009 15:23
31 agosto 2009 19:08
31 agosto 2009 19:10
31 agosto 2009 20:00
31 agosto 2009 21:51
31 agosto 2009 23:19
01 settembre 2009 11:13
01 settembre 2009 21:08
01 settembre 2009 22:19
02 settembre 2009 18:31
02 settembre 2009 23:03
03 settembre 2009 14:49
03 settembre 2009 16:45
05 settembre 2009 18:41
17 settembre 2009 16:56
11 febbraio 2011 00:35







Ciao, non conoscevo il tuo blog . ci sono capitata per caso è ho cominciato a leggere da qui, dal tuo resoconto del viaggio a Pechino. Faccio anche io dei post di viaggio lunghi come o tuoi per le tue stesse ragioni: mi colpisce tutto e li scrivo per me come diari personali da rileggere ogni tanto. Mi sono incantata a leggere questo di Pechino perché è una città che mi è rimasta nel cuore, mi è piaciuta tanto e il mio sogno è di tornarci prima o poi! Felice di averti incrociata nel web!! A presto
ciao e benvenuta, ultimamente ho cercato di suddividere i post in piú parti cosí da focalizzare meglio le cose viste . Anche perché noi che siamo state sul luogo ricordiamo e riviviamo quei momenti e non ci importa della lunghezza del post ma chi legge senza esserci stato magari potrebbe annoiarsi. comunque grazie di esserti fermata qui, da leggere ne hai 😀