Sapete cosa sono questi? li possiamo definire frutti dimenticati, nel senso che io proprio non li ricordavo per niente, ma probabilmente anche nel senso che veramente appartengono a quei frutti “di una volta” e che ora nessuno cerca più e tantomeno li conosce
Io ne ho un vago ricordo e rammento di averli visti proprio in questo periodo stagionale, quando ancora ero in tenera età … giusto l’altro ieri 🙂
Al paesello in cui vivevo, in un negozietto di dolciumi, vicino al castagnaccio e alle caldarroste, vi erano appunto i frutti in questione, le carrube. Ricordo anche che avevano qualche relazione con gli asini cioè?? che razza di ricordi ho!?
Forse proprio questi ricordi mi hanno sollecitato la memoria tanto da farmi mettere nel carrello un vassoio con mezzo kg. di carrube!!!! ma cosa cavolo mi è venuto in mente?? e mò che ci faccio?
Ho fatto una ricerca nel web e infatti scopro che, oltre agli umani, si davano da mangiare pure al bestiame…(ma io ricordo gli asini). Poi leggendo qui, scopro che oltre alla farina di polpa di carrube da usare come una farina c’è anche la farina di carrube ottenuta dalla macinazione dei semi da non confondere con l’altra.
Quella di semi è molto usata dalle aziende dolciarie, la si può trovare anche con la sigla E410 relativamente al fatto che è un addensante, ma io ora che ci posso fare??
mangiarle direte voi … mi ci vorrebbe la dentatura di un ASINO, comunque come si suol dire – hai voluto la carruba… e ora carruba un po’ – sì sì, è vero non è proprio così, ma io la adatto al caso 😀
Che ci faccio … che ci faccio … guardo ovviamente in rete e trovo addirittura un ricettario dedicato alla carruba , ma io decido per le caramelle trovate qui , sono sedative anche in caso di tosse … solo che poi in itinere non ne vedevo bene la riuscita finale e ho virato per uno sciroppo.
Per cui pur seguendo a grandi linee la ricetta delle caramelle, ho ricavato una bottiglietta di sciroppo e circa 150 gr. di polpa di carruba.
Per lo sciroppo:
Ingredienti
g 500 di carrubbe
g 300 di zucchero
1 litro e 250 ml. di acqua.
Preparazione
Far bollire le carrube tagliate a piccoli pezzi con il litro d’acqua a fuoco basso fino a dimezzare il liquido, poi toglierle dal liquido rimasto.
Mettere in un’altra pentola lo zucchero a sciogliere con i 250 ml. di acqua, lasciare bollire fino a quando prende il colore ambrato chiaro e a quel punto aggiungere anche il liquido delle carrube, lasciare a sobbollire fino all’addensamento, raggiunto quando su un piattino freddo da freezer una goccia non scivolerà via.
Nota: può essere usato alla pari di quello d’acero, o al malto di riso, o di orzo, o al miele.
Ora però avevo le carrube … prendo il passaverdure e le passo, non sono molto conciliabili, ma basta girare con un po’ di forza e quando si trova resistenza, fare un giro all’incontrario per togliere da sotto le bucce che si incastrano.
Ricavo circa 150 gr. di polpa, che metto in forno a 50 gradi a seccare. Ottengo così una polpa granulosa.
La polpa ha un sapore dolce già di suo, ma un dolce non sdolcinato. Va bè passatemi tutte ‘ste parole simili 😉 altrimenti non saprei come descrivervelo.
e ci risiamo, che caaaa … spita ci posso fare?? ci faccio i biscotti!!
Biscotti di carrube ( anche qui mi oriento con il sito già sopra citato, ma dato che le dosi sono adatte ad un battaglione, faccio un po’ da me)
Ingredienti
230 gr. di farina
50 gr. di zucchero di canna
70 gr. di polpa secca di carrube
1 uovo grande
50 gr. di burro morbido
40 ml. di latte
1 cucchiaino scarso di lievito
2 cucchiai di sciroppo di carrube.
Preparazione
Mescolate l’uovo con lo zucchero, aggiungete il latte e lo sciroppo e mescolate
Unite la farina con la polpa di carrube e il lievito e amalgamate al composto di uova e per ultimo il burro tenero.
Otterrete un impasto di consistenza morbida. Stendetelo aiutandovi spolverando con farina e date le forme di biscotti che più vi aggradano.
Mettete in forno caldo a 200 gradi per 7-8 minuti e poi abbassate a 170 e lasciate per altri 7-8 minuti.
Non abbandonateli, guardateli!!!
Mi rimane della polpa e dato che sono con le mani infarinate ci faccio pure della crema di nocciole simil “nutella”… questa volta l’ispirazione la prendo da qui
Crema alle carrube (simil crema di nocciole)
Ingredienti ( per circa una tazza da tè)
50 gr. di nocciole, ( io avevo le macadamia, le noci del centro america, che sono più delicate delle nostre nocciole)
2 cucchiai colmi di polpa di carrube
1 cucchiaio raso di cacao
2 cucchiai rasi di zucchero a velo
2 cucchiaini di burro fuso
latte caldo quanto basta ( circa 10 cucchiai, ma forse anche di più, non li ho contati precisi)
Preparazione
Mettere nel frullatore tutti gli ingredienti meno che il latte e far girare per bene, quando si raggruma tutto allora cominciare ad aggiungere un cucchiaio alla volta il latte caldo, fino a che si riduce a crema della consistenza voluta, se poi volete renderla vellutata passatela dal colino.
E finalmente ho fatto fuori le carrubeeeeeeeeee!! immagino che voi non vi sognerete di creare qualcosa con le carrube, però se vi capiterà di farvi prendere la mano dall’istinto del prodotto sconosciuto o raro e volete mettervi alla prova, ora sapete cosa farci 😉
Sapevo dell 'esistenza delle carrube, vivo in Puglia e qui ci sono i carrubi!! Ma solo qst anno le ho assaggiate!!!!stavo cercando delle ricette e quella dello sciroppo si potrebbe provare……grazie
prego ^__^
Salve,
mi hanno regalato della carrube, ieri ho fatto lo sciroppo
oggi vorrei fare dei biscotti e della crema con la polpa.
grazie e buona giornata
son contenta che questo post ti sia servito, auguri per la tua produzione ^__^
Anonimo – non ho separato niente.
Complimenti davvero! e periodo di raccolta adesso, quindi provero'. piuttosto, hai separato i semi ho hai fatto tutto assieme?
CIAO.
AVREI DA VENDERE, A CHI LI VOLESSE ORDINARE, DIVERSI KILI DI OTTIME CARRUBE DEL GARGANO CHE PRODUCO NELLA MIA AZIENDA AGRICOLA, INSIEME ALL'OLIO E ALLE CASTAGNE.
SE INTERESSA A QUALCUNO IL MIO TEL. E' 0884 994188 GRAZIA.
apperò, e io che credevo fossero sconosciute ai più…..invece anche le più giovincelle la conoscono e le hanno pure assaggiate o pappate come Sabrina…..e poi vedo che sia Enrico che Simona e Pinar mi confermano la loro somministrazione ai quadrupedi equini, grazie a tutti voi per le delucidazioni e per aver apprezzato i risultati….almeno non mi son sentita un'aliena sperimentatrice ;-))
P.S. Claud, la tua mamma è un portento…
per stavolta mi fido, credo che la tua voce sia musica per le mie orecchie ;-))
veramente un frutto dimenticato…almeno da queste parti! bel post, una riscoperta originale
Veh, ma lo sai che mia madre le mangia così, le carrube?! Proprio non capisco come faccia una emiliana ultrasettantenne (con relativa s-dentatura) a succhiare 'sti succedanei di cacao!
Mi pare che le tue ricerche – prima – e l'applicazione pratica delle ricette ti possa diplomare novella Julia Child… bon appetit!
(PS: ho provato a cercare la tua e-mail per scriverti… ma poi ho pensato: ecco come!! Come cosa – chiedi tu?? Giuro che non ho la voce tacchinella di Julia… se vuoi puoi chiedere alla gallina Lo, che ormai mi conosce!!)
Sei stata bravissima nel trasformare questi frutti poco gradevoli "nature" in prelibatezze.
Quando ero bambina in questo periodo comparivano in casa ed i miei genitori ne elogiavano la bontà, raccontando che loro li gustavano in sostituzione delle caramelle, ma io non li ho mai trovati interessanti 🙂
siiiiiiiiii le carrube…io me le ricordo…ma non perchè le avessi mai viste da piccole ma perchè come te le ho incontrate da grande….certo la mia immaginazione non è arrivata a tanto come latua…complimenti per la preparazione 🙂
mai viste in un supermercato ma nella mia zona si trovano selvatiche e i miei ne vanno matti. io invece ancora non mi sono fatta tentare dall'assaggio…
ma sai che ci fanno anche la "cioccolata" per gli allergici?
infatti non avrei mai pensato a questo utilizzo per le carrube!mi è capitato di averle in casa, le ho fissate pensando a come usarle finchè sono ammuffite!idea originale!!
Ma tu ne sai una più del diavolo!!! Riesci a far sembrare appetitose anche delle cose sgraziate come le carrube…
Alberi di carrube qui intorno se ne trovano ancora, dici che dovrei raccogliere le carrube e farci sciroppo e biscotti? Idea intrigante!
certo ti sei cimentata in una bella sfida per dare vita a questo frutto così difficile. ultimamente me ne hanno regalate un po' e addentarle e sentirne il sapore così dolce e allapposo mi ha fatto escludere mentalmente la possiblità di farne qualcosa. Ai miei tempi insieme alle liquirizie costituivano la merenda da portare al cinema parrocchiale e si passava tutto il pomeriggio a mangiucchiare sprofondate (?) sui sedili di legno duri come sassi… ;_) BRAVA , Proprio un bel lavoro hai fatto !! APPLAUSI
quante belle cose hai preparato!
da piccola mia madre in presenza di tosse mi faceva sorseggiare lo sciroppo di carruba oppure in infuso se non erro. Be non era malaccio. Adesso vedere questo ingredinete in biscotti e altro mi fa gioire. Bene complimenti , un bacione.
le carrube! mia mamma dice che si davano ai cavalli e i bambini le rubavano (rischiando le frustate9 perchè erano buonissime. io le ho trovate in Sicilia ed ho preparato un liquore ma cercavo la ricetta dei biscotti che sono ottimi.
grazie
Appena ho visto la prima foto ho capito che si trattava di carrube, ma solo perché non so come l'altro giorno girovagabdo nel web mi si è presentata una foto che le ritraeva, altrimenti… Se non sbaglio la farina di carrube viene utilizzata proprio come addensante anche per i gelati, vero?
Mai assaggiate però le carrube e non riesco proprio ad immaginare che sapore abbiano, dovrei assaggiare un po' di tutto quello che hai preparato (tanto per cambiare eh) 😉
Un bacione Astro!
Mia madre le comprava spesso e mi diceva che al suo paese le davano da mangiare ai cavalli. Devo ammettere che non mi e' mai venuta la curiosita' di assaggiarle. Non le ho mai viste in vendita qui, ma la polvere e' usata al post del cacao. Il risultato dei tuoi esperimenti e' molto allettante.
io le conosco, ma il loro sapore non mi ha mai fatto impazzire…però quello sciroppo mi intriga assai…mi sa che gli darò un'ultima chance 😉
Un bacione
Da piccola, fino ai 12 anni d'età, andavamo in vacanza in Puglia e lì ho conosciuto le carrube, le raccoglievo dagli alberi, le compravo al mercato, ne ho mangiate tantissime! Non sapevo però che facessero bene in caso di tosse, buono a sapersi! Mi intrigano i biscottini, devono essere squisiti!
Baciotti da Sabrina&Luca
Io le carrube non le ho mai mangiate, so che sono dolci, ma ho venduto quintalate di farina di carrube come aggiuntivo per i mangimi , per renderlo più dolce in particiolare per i cavalli che , pare ne vadano ghiotti. Pare vada anche nel gelato come addensante, ma si trova oltre che nei negozi di mangimi?
Oh mamma non le ruicordavo neanche più. Grazie per averci fatto un post, e soprattutto se dovessi trovarle so già cosa cucinarci ^_^
mah, io la comprerei pure, solo che magari prima di riuscire a cucinarla andrebbe a male, mi succede sempre cosi'..
Cmaque complimenti hai fatto tre cose una piu' bella dell'altra, io assaggerei volentieri un biscottino e lo sciroppino mi servirebbe proprio in qsto periodo
bacioni
Io le conosco eccome!Pensa che in Sicilia le mangiavo direttamente dalla pianta…E mia mamma ogni tanto le comprava, quando ero bambina..Ora l'ho finita ma, avevo della farina di carrube in casa, troppo buona!
HEi ma..siamo tutti in ballo coi frutti dimenticati?!;)
bacini
Non amo particoarmente le carrube, ma in famiglia da me ne vanno matti… segno laricetta!
A presto
Gialla