durante il viaggio diamo un’occhiata al giornale, belle le immagini a colori … bè, bisogna pur accontentarsi.
Macao è la las vegas cinese e infatti arrivando si vede una zona dove stanno costruendo, come appunto a las vegas, le riproduzioni di scorci famosi di città europee, esiste già la riproduzione di Venezia

arrivati, ci dirigiamo subito a quello che è l’icona di Macao, la chiesa di Sao Paulo o quel che ne è rimasto, infatti vi è solo la facciata, praticamente ancora intatta compresa di statue
accanto, sulla destra vi sono dei giardini con una piccola scalinata che porta alla Fortezza del monte…
dove nei suoi giardini c’è chi approfitta per fare ginnastica…

si trovano posizionati ancora i cannoni, quello che si vede sullo sfondo è il più grande casinò e albergo

con la parte più alta a forma di fior di loto

all’interno dei giardini, oltre a piante secolari

vi è anche il museo storico della città.
poi ci portano all’ennesimo tempio

dove gli incensi oltre che essere dei bastoncini

diventano delle spirali, che se non ti accorgi subito che sono appunto degli incensi….ci passi sotto e ti ricorderai che cenere diventerai.

il centro città è tipico europeo, e in Largo de Senado, si nota sia nell’architettura che nei nomi delle vie, il pavimento ha un bel effetto ottico ricoperto di onde nere e bianche
anche Macao è stata restituita dal Portogallo alla Cina e anche qui l’amministrazione è autonoma
pur essendo territorio cinese, il bianchissimo museo della Santa casa della misericordia del 1569 è la più antica istituzione sociale di Macao, in origine accoglieva orfani e prostitute, ora trasformato appunto in museo.

poco più in là vi è la chiesa barocca di S.Domenico con i suoi colori tipici coloniali ….la città è ben curata e pulita e non fosse per i tanti occhi a mandorla che si vedono in giro, sembra proprio di aver fatto un salto in Europa.
dietro di loro una fontanella decorata con azulejos, le piastrelle con decori blu, tipiche del Portogallo.
ed ecco che troviamo due sposini cinesi che hanno deciso di optare per il matrimonio in versione occidentale, ma poi solitamente in un secondo tempo, faranno anche la cerimonia cinese e allora la sposa sarà vestita di rosso

La mattina successiva partiamo per l’isola di Lantau, dove si trova il più grande buddha seduto del mondo
arrivati sull’isola, per arrivare al grande buddha ci sarebbe una funicolare, ma era in manutenzione per cui erano a disposizione degli autobus, che ci impiegavano di più.
Ci davano così l’opportunità di vedere l’ambiente circostante che appena fuori dai centri abitati è davvero di un verde intenso, bisogna pur consolarsi
in realtà credo che la vista dall’alto sarebbe stata spettacolare.
Già lungo il percorso si può scorgere l’enorme statua che domina la collina, una figura impressionante in mezzo al verde paesaggio.
e ora gambe in spalla e via, maciniamo gradini e sbuffiamo come locomotive, ogni tanto guardiamo lui, là seduto comodo che ci aspetta e invidiandolo lo sfidiamo … step by step e finalmente arriviamo, 260 gradini a 35 gradi!!!

Ni hao (ciao) … sembra dirci, lui è il più grande budda seduto, del mondo. E’ stato costruito alla fine degli anni ’80 e in un primo tempo lo si raggiungeva a piedi in circa un’ora di cammino, ma ora sia con la funicolare o con i bus raggiungerlo è più facile.

tutto intorno vi sono sei statue.

mentre nella zona ai piedi della scalinata vi è il monastero di Po Lin ( loto prezioso)
proprio per la facilità con cui si raggiunge il luogo ora le visite dei numerosi turisti e pellegrini buddisti sono cospicue.
I monaci però non credo ringrazino, la loro quiete meditativa è un po’ compromessa da tante visite, comunque i visitatori sono discreti e regna un rispettoso silenzio
il classico ingresso con i 4 guardiani celesti, i cattivi e i buoni.
l’altare per le offerte
a i cui lati il tamburo e la campana, simboli sempre presenti nei templi.
data l’affluenza turistica e pellegrina come sempre succede anche da noi, è nato lì vicino anche un villaggio di negozietti e piccoli ristorantini, che offrono la possibilità di fare compere, o di ristorarsi … noi abbiamo fatto tutti e due.
e a dir il vero è piacevole fare shopping in questa tranquilla dimensione
e proprio qui sono entrata in un negozio di soli bastoncini.
dove la scelta era davvero ampia, difficile uscirne senza, dopo averli usati spesso nel corso del viaggio, ora mi ci ero quasi affezionata, essendo il numero 4 un numero funesto, confezioni da 4 non ne avevano, perciò vada per il servizio da 8
anche per gli ospiti eventuali, in una cena cinese avranno i loro bastoncini, non so quanto saranno contenti 🙂
A Shanghai invece mi ero comprata il the in fiore, uno per uno nella propria confezione, ora quasi mi dispiace adoperarlo, ma dato che avrà una data di scadenza sarà meglio che mi decida.
mentre a Shozou in visita all’ azienda della seta, ho scelto questa sciarpina setosa, giusto per ricordo… in realtà io non amo molto la seta.
E con queste piccole compere, dato che il tempo per farne di più non c’era, il portafoglio ringrazia e io concludo il viaggio virtuale che spero vi abbia portato un po’ a girovagare anche voi nella splendida Cina























