e addentrandosi per calle, si comincia a incontrare piccoli pozzi, che in realtà si chiamano – vera da pozzo –
il significato di questo nome non l’ho trovato, ma provo a ipotizzare, dato che in dialetto veronese e forse veneto la vera è l’anello matrimoniale, il riferimento alla forma geometrica del cerchio potrebbe essere la risposta, ma è solo una mia ipotesi.
piazzette, che in realtà qui si chiamano campi, l’unica piazza veneziana è piazza S. Marco.
e in una città che vive sull’acqua loro non potevano mancare, quasi a fare da guardiani
le porte dall’aspetto nobile raccontano quanto l’elemento naturale della città sia l’acqua,
l’acqua che col suo sciabordio lavora, trasforma e seppur rovinando, crea
a guardare con occhio fantasioso si possono scorgere le frange di un tessuto … ligneo 😉
e spesso porte curate
alzando gli occhi si scorgono comignoli che sono delle splendide torrette guarnite da voluttuosi movimenti e piccoli pinnacoli
le vie qui a Venezia si chiamano calle e spesso hanno il nome di mestieri
se vi trovate invece in un rio terà, state camminando su un canale coperto. Questo, dal nome, non era molto raccomandabile.
il ramo in genere è la via che congiunge due vie principali, a quanto pare particolarmente trafficato da gentildonne
la ruga è la via che è particolarmente fiancheggiata da negozi, in questo caso saranno stati numerosi quelli delle spezie
Venezia è divisa in sei parti, di cui tre a destra e tre a sinistra del canal grande e il sestier o sestiere è in pratica il corrispondente a quel che più comunemente chiamiamo quartiere, quello di S. Polo è il sestiere che pullula di negozietti artigianli di vari tipi ed è quello che a me piace di più, si sviluppa sul lato del canal grande adiacente al ponte di Rialto
il ponte delle tette deriva dal fatto che in questo sestiere vi era una zona a luci rosse dove le signore del sesso mostravano dalle finestre la propria mercanzia, sopra questo ponte vi era una casa del tipo e quindi il ponte ne ha preso il nome allusivo.
addentrandosi nelle viuzze lunghe e strette, compaiono all’improvviso negozi di maschere
è proprio all’ingresso del mercato
e se avete dubbi sulle misure dei pesci, troverete all’ingresso un vademecum
d’altra parte nessun turista va a Venezia e non si fa un attraversamento sul Rialto
Arrivati in questa zona, raggiungere l’altra nota “cartolina ” di Venezia ci vogliono circa 10 minuti
e atelier di vetri artistici, piccoli robot attirano anche la curiosità dei bambini
colate di colori potrebbero addobbare al posto di quadri, le vostre pareti
e che ne dite di questi pennelli … o di quel vaso “imbrattato”di colori e il cappellino country?
sicuramente questa camicia la troverete sempre stirata,
il colore schizza fuori dal tubetto, ma non sporca
un pennello gigante diventa uno sgabello
spennellate di colori potrebbero ravvivare la vostra credenza
che ne dite, two is meglio che one 😉
troverete antichi e noti caffè, la piazza è il cuore pulsante della città,
qui si svolge il rinomato carnevale dove tutti, pur partendo da qualsiasi punto, arrivano
non arrivarci sarebbe come non essere stati a Venezia 😉
dolci melodie vi accompagneranno nel vostro passeggiare…..
tranne quello sopra il portale centrale, che rappresenta il giudizio universale
di fronte la basilica, ma all’angolo a sinistra guardando la piazza vi è il campanile alto circa 100 metri che svetta maestoso, con accanto una delle più grandi biblioteche italiane, la biblioteca marciana
sulla quale si stagliano una serie di statue che pazienti, offrono un punto di sosta ai disinvolti gabbiani
famosa per i due mori che battono le ore, di cui uno cinque minuti prima dell’ora dato che rappresenta il passato e l’altro 5 minuti dopo dato che rappresenta il futur
appena più sotto l’altro simbolo veneziano fra i più conosciuti, il leone alato……….
mentre ancora più giù si trova il quadrante dell’orologio colorato di smalto blu e oro,
segna ora, giorno, fasi lunari e zodiaco
se arrivate a san Marco con il vaporetto, che è il mezzo pubblico sull’acqua, sarà il palazzo ad accogliervi
e posteggiate lì troverete le imbarcazioni tipiche della città, le gondole
a cui i turisti stranieri in particolare, non sanno resistere
e sono talmente tanti a volersi fare un giro per calle che può succedere di trovarsi
in colonna pure in gondola, ma finito il giro e tornando alla piazza per sbarcare
troveranno sul molo antistante il palazzo ducale, due alte colonne
una con il leone alato che campeggia orgoglioso
e una con il primo santo protettore di Venezia San Teodoro, nell’atto di uccidere un drago
i veneziani un po’ superstiziosi non entrano sulla piazza passando tra le due colonne, dato che nel 1700 era lo spazio riservato alle esecuzioni capitali, da questa cosa ne è nato un detto – te fasso vedar mi che ora che xe – ( ti faccio vedere io che ora che è ) infatti i condannati rivolgendo le spalle al mare l’ultima cosa che vedevano era la torre dell’orologio …
quindi se un veneziano vi si rivolge con questa frase, sappiate che non vi informa sull’ora temporale ma ha intenzioni leggermente minacciose 😉
E ora che ci siamo dedicati alla parte più culturale della città, seppur in maniera spicciola, che ne dite se ci allontaniamo un po’ e ci rechiamo a esplorare anche qualche isolotto della laguna e per finire ci facciamo un tour tra bacari, ombre e osterie? come come, ho sentito bene?
non sapete bene cosa siano bacari e ombre? allora non vi resta che tornare qui per proseguire prossimamente el viaso venexian
Forchettina Irriverente ha detto…
E' una città magica, ogni volta che ci vado, lascio sempre una parte del mio cuore fra le calli ed i campi. Manu
21 luglio 2010 16:32
Simona ha detto…
Ch nostalgia! Grazie per il viaggio virtuale nella citta' che secondo me e' la piu' bella del mondo.
21 luglio 2010 19:37
Katya ha detto…
Bellissima Venezia vista attraverso il tuo reportage … è un sogno da realizzare per chiunque lo desidera,(me compresa!) ciao
22 luglio 2010 15:33
enrico ha detto…
Che piacere passeggiare per questa magica città a braccetto con te!!1
22 luglio 2010 15:48
astrofiammante ha detto…
Virò – accipicchia vuoi vedere che ci siamo incrociate…..l'anice stellato me lo son segnato….tanto prima o poi ci ricapito 😉 Marifra – ti ho servito un aperitivo….spero tu possa un giorno pranzarci ^______^ Manu – romantic woman 😉 Simona – hai ragione è molto singolare, prego non c'è di che, bacio 😉 Katya – speriamo si realizzino per molti, in particolare per te che ti sei soffermata qui, ciao!! Enrico – presumo che il prossimo post ti piacerà ancor di più venire a braccetto con me….ciao ;-))
22 luglio 2010 17:32
WALTER FANO ha detto…
Grazie a te! 😉
22 luglio 2010 19:14
viola ha detto…
Ciao, il tuo blog è molto bello. Non lo conoscevo ma da oggi ti seguirò con piacere. Ciao e a presto
22 luglio 2010 23:32
astrofiammante ha detto…
Walter – ^_____^ Viola – grazie, ti vengo a trovare, anch'io non conosco il tuo 😉
23 luglio 2010 08:23
terry ha detto…
Reportage stupendo della mia città!!! però un'altra volta fai un fischio che ci beviam qualcosa in qualche bacaro…un'ombra con cicheto!:) …anche io ho fotografato il cartello al mercato del pesce con le misure minime…l'aggiunta manuale sotto mi fa morir dal ridere!:)
31 luglio 2010 12:03
Anonimo ha detto…
Sono veneziana e ti faccio i miei complimenti, proprio carina questa presentazione e belle le foto 🙂 Veronica
23 febbraio 2011 23:09
Walter ha detto…
Complimenti per il post (e detto da un veneziano hai di che esserne orgoglioso!) Solo un paio di appunti: – i "pozzi" in realtà si chiamano "vere da pozzo" giacché non sono dei veri pozzi… – di "piazze" a Venezia ce n'è solo una, tutte le altre si chiamano "campi" – le esecuzioni capitali a Venezia furono eseguite tra le due colonne fino a tutto il 1700 e non più nel 1800 (chè Venezia era sotto la Francia prima e l'Austria poi) detto questo il resto è davvero ben raccontato! 😉
21 luglio 2010 12:17
Ale ha detto…
Beh la Serenissima è sempre la Serenissima :-)) Da quanto tempo Marta che non vado a Venezia….grazie x il bellissimo reportage. Bacioni
21 luglio 2010 12:39
astrofiammante ha detto…
Saretta – bè, direi che è ora che tu ci torni ;-)) Luca and Sabrina – vi ho dato lo spunto per un'uscita, magari dormendo lì una notte da veri romanticoni, passerete delle splendide giornate, bacio. manu – forse è arrivato il momento di rinverdire i bei ricordi che avete e farci un salto, che dici ? 😉 Glu – ti ho regalato un po' della tua italia ^_____^ Alessandra – hai ragione, chi abita non molto lontano la può vedere, ma la da per scontata….chi è lontano magari desidererebbe andarci ma deve aspettare il momento giusto……a metà mi ci metto io con una passeggiata virtuale ;-)) Elena – un bellissimo proposito il giro per bacari ^______^ Walter – onoratissima del tuo commento, grazie per le precisazioni…ho già corretto e aggiunto…..vengo poi a curiosare da te, ciao. Ale – in alto la bandiera del leon ;-))) però….però….non si sa mai che organizziamo una scorribanda in compagnia….che dici, prima o poi ci riusciremo….
21 luglio 2010 13:35
Virò ha detto…
Mi mancavano i tuoi reportage! Sono stata anch'io a Venezia in quel periodo e ho fotografato lo stesso coloratissimo negozio di guanti!… Ho pranzato in una trattoria chiamata "L'anice stellato", assolutamente da non perdere!…
21 luglio 2010 14:33
marifra79 ha detto…
GRAZIE per questo post!Ahimè non sono mai stata a Venezia ma è sempre stata al primo posto fra i posti da visitare!!!Quante bellissime foto e che posti incantevoli… sai mi è sembrato per un attimo di essere lì anch'io! Un abbraccio
21 luglio 2010 16:26
21 note musicali:
Saretta ha detto…
Manco da troppi annid a venezia(la metà dei meii anni vedi te!), devo rimediare..grazie epr questo bellissimo ripasso!!!
20 luglio 2010 17:01
Luca and Sabrina ha detto…
Anche io come Saretta manco da Venezia da tanti anni, ero piccola l'ultima volta che ci sono stata e attraverso il tuo viaggio mi sembra di avere visto per la prima volta Venezia, è molto affascinante questo sfilare di immagini, ti confesso che ne sono rimasta ammaliata e che non vedo l'ora di leggere il resto del viaggio, anche per scoprire cosa sono le ombre e i bacari, che proprio non lo so. Un abbraccio Sabrina&Luca
20 luglio 2010 17:52
Manu ha detto…
Splendido come hai saputo raccontare Venezia, è una vita che non ci vado e pensare che nel lontano maggio 1984 ho trascorso le prime ore di conoscenza con mio marito, lui quel giorno doveva fermarsi a Padova e invece è venuto a Venezia pagando pure la multa sul treno per percorso allungato ………….. quanto tempo è passato!!!! smack Manu
20 luglio 2010 18:15
Glu.fri cosas varias sin gluten ha detto…
ohhh che bel viaggetto mi hai fatto fare !! bellissimo…Besos
20 luglio 2010 20:04
alessandra ha detto…
Bellissimo, soprattutto chi non l'ha mai vista o è da tempo che c'è stato può rifarsi gli occhi con le tue foto. Baci Alessandra
20 luglio 2010 21:36
ElenaSole ha detto…
Complimenti…nonostante io sia così vicina a Venezia,(sono di Treviso, una venezia in miniatura 🙂 ) non la visito spesso. Beh, appena rinfresca un giro a bacari mi stuzzica proprio! Complimenti anche per le note dialettali! E. http://elenasole.blogspot.com/
21 luglio 2010 08:46