Week and a Venezia

Che ne dite di fare quattro passi fra calle e sotoporteghi? facendo un po’ di salutare shopping, assaggiando cicheti e sedendoci in qualche ottima osteria? noi ci siamo stati a Pasqua e a parte il primo giorno di tempo incerto, poi ci siamo goduti questa splendida città baciata dal sole.
vi porterò a zonzo e vedremo scorci e monumenti noti, ma voi sappiate che Venezia si visita bene anche senza una vera e propria meta, dato che vi offrirà sempre prospettive e visuali d’ammirare che sono uniche di questa città.Ma se volete visitarla per conoscerne la parte meno turistica con curiosità e aneddoti vi consiglio di contattare Walter, di cui ho conosciuto il sito ben fatto, seguendo il link da un commento lasciatomi.
Bene, se avete del tempo da dedicare a questa passeggiata, allora gambe in spalla e partiamo!!
Venezia è fatta per camminare!!!
 
appena usciti dalla stazione, girando a destra e fatti cinque minuti di strada si sale sul Ponte della Costituzione progettato dal famoso architetto Calatrava, e inaugurato nel settembre del 2008.
Lo si attraversa 

e addentrandosi per calle, si comincia a incontrare piccoli pozzi, che in realtà si chiamano – vera da pozzo –
il significato di questo nome non l’ho trovato, ma provo a ipotizzare, dato che in dialetto veronese e forse veneto la vera è l’anello matrimoniale, il riferimento alla forma geometrica del cerchio potrebbe essere la risposta, ma è solo una mia ipotesi.

piazzette, che in realtà qui si chiamano campi, l’unica piazza veneziana è piazza S. Marco.

piccoli passaggi sull’acqua
 
e chi ci passa sotto
 
anguste scalette
 
e viuzze 
talmente strette che sarà il caso di chiedersi, prima di pensare di infilarsici,  se le vostre onorevoli misure ve lo permetteranno 😉 e se  ovviamente le vie si fanno a piedi 
 
a Venezia si fanno anche in barca
 
e si posteggia direttamente sull’uscio 
 

e in una città che vive sull’acqua loro non potevano mancare, quasi a fare da guardiani

le porte dall’aspetto nobile raccontano quanto l’elemento naturale della città sia l’acqua,
l’acqua che col suo sciabordio lavora, trasforma e seppur rovinando, crea
a guardare con occhio fantasioso  si possono scorgere  le frange di un tessuto … ligneo 😉

 
sempre con un bel numero in vista
 

e spesso porte curate

alzando gli occhi si scorgono comignoli che sono delle splendide torrette guarnite da voluttuosi movimenti e piccoli pinnacoli

le vie qui a Venezia si chiamano calle e spesso hanno il nome di mestieri

se vi trovate invece in un rio terà, state camminando su un canale coperto. Questo, dal nome, non era molto raccomandabile.

il nome  becarie deriva da becco che è il caprone, carne macellata in vendita dal becher cioè il macellaio,
le becarie quindi sono le macellerie in dialetto venexian
 
il sotoportego invece come si può intuire, è un passaggio al coperto, questo era quello dei cappellai
 

il ramo in genere è la via che congiunge due vie principali, a quanto pare particolarmente trafficato da gentildonne

la ruga è la via che è particolarmente fiancheggiata da negozi, in questo caso saranno stati numerosi quelli delle spezie

le fondamenta praticamente sono le rive camminabili che costeggiano i canali della città e servono da fondamento alle abitazioni, anche loro spesso hanno nomi di mestieri

Venezia è divisa in sei parti, di cui tre a destra e tre a sinistra del canal grande e il sestier o sestiere è in pratica il corrispondente a quel che più comunemente chiamiamo quartiere, quello di S. Polo è il sestiere che pullula di negozietti artigianli di vari tipi ed è quello che a me piace di più, si sviluppa sul lato del canal grande adiacente al ponte di Rialto

il ponte delle tette deriva dal fatto che in questo sestiere vi era una zona a luci rosse dove le signore del sesso mostravano dalle finestre la propria mercanzia, sopra questo ponte vi era una casa del tipo e quindi il ponte ne ha preso il nome allusivo.

 

addentrandosi nelle viuzze lunghe e strette, compaiono all’improvviso  negozi di maschere 

di bella fattura, un bell’esempio di manualità, e approposito di manualità e di mani … ecco una numerosa e bella scelta su come ricoprire le vostre mani
 
 
e non solo le mani vanno vestite, qui le babbucce di caldo panno colorato terranno
caldo alle vostre estremità
 
se vi capiterà l’occasione di una festa in costume, questo è il negozio giusto, si trova nel sestier castello,
si può partire  da queste parrucche da damine e lord
 
 
per passare a dei collari di addobbo (foto decisamente bruttina)….
 
per arrivare ai fastosi vestiti in broccati e pizzi
 
camminando … camminando… arriviamo al mercato di Rialto, il ponte veneziano più famoso
è proprio all’ingresso del mercato 
 
 
lo si attraversa e subito ci si trova tra bancarelle di frutta
 
e verdura, i fondi di carciofo puliti … e le castraure, quei piccoli carciofini che vedete lì sopra ai fondi già puliti buonissimi e teneri
 
a pochi passi si trova il mercato del pesce
 

e se avete dubbi sulle misure dei pesci, troverete all’ingresso un vademecum 

più un’aggiunta di qualche burlone  😉 
 
 
 
 
 
 
 
 
un mercato molto fornito, non c’è che dire … in parte al coperto e in parte al di fuori
 
e come potete vedere (se allargate la foto) il ponte è sempre molto trafficato,
d’altra parte nessun turista va a Venezia e non si fa un attraversamento sul Rialto
Arrivati in questa zona, raggiungere l’altra nota “cartolina ” di Venezia ci vogliono circa 10 minuti
 
Piazza S. Marco, di pianta rettangolare, circondata da un porticato che gira su tre lati e affollato di negozi di souvenir, gioiellerie
 

e  atelier di vetri artistici, piccoli robot attirano anche la curiosità dei bambini

colate di colori potrebbero addobbare al posto di quadri, le vostre pareti

e che ne dite di questi pennelli … o di quel vaso “imbrattato”di colori e il cappellino country?

sicuramente questa camicia la troverete sempre stirata, 
il colore schizza fuori dal tubetto, ma non sporca

un pennello gigante diventa uno sgabello

spennellate di colori potrebbero ravvivare la vostra credenza 

che ne dite, two is meglio che one 😉

se poi avete un salone da rappresentanza, questo potrebbe interessarvi
 

troverete antichi e noti caffè, la piazza è il cuore pulsante della città,
qui si svolge il rinomato carnevale dove tutti, pur partendo da qualsiasi punto, arrivano 
non arrivarci sarebbe come non essere stati a Venezia 😉

 

dolci melodie vi accompagneranno nel vostro passeggiare…..

il quarto lato è occupato dalla cattedrale dedicata a S.Marco, un tripudio di mosaici e guglie, con al di sopra del portale centrale, la quadriglia di cavalli
Raziata dai veneziani, durante una crociata, all’ippodromo di Istanbul l’allora Costantinopoli,
questi che si vedono in realtà sono una copia, mentre gli originali sono conservati nel museo della basilica
l’altra metà della chiesa che non si vede nella foto, è in restauro.
 
i mosaici hanno come soggetto il corpo di san Marco traslato da Alessandria d’Egitto 
 
 
 

tranne quello sopra il portale centrale, che rappresenta il giudizio universale

di fronte la basilica, ma  all’angolo a sinistra guardando la piazza vi è il campanile alto circa 100 metri che svetta maestoso, con accanto una delle più grandi biblioteche italiane, la biblioteca marciana 

 

sulla quale si  stagliano una serie di statue che pazienti, offrono un punto di sosta ai disinvolti gabbiani

per salire sopra il campanile ad ammirare la laguna dall’alto dei suoi 100 metri,
 i turisti sono disposti a mettersi tranquillamente in coda
 
sempre rivolti verso la piazza, a destra troviamo la torre dell’orologio
 

famosa per i due mori che battono le ore, di cui uno cinque minuti prima dell’ora dato che rappresenta il passato e l’altro 5 minuti dopo dato che rappresenta il futur
appena più sotto l’altro simbolo veneziano fra i più conosciuti, il leone alato……….

mentre ancora più giù si trova il quadrante dell’orologio colorato di  smalto blu e oro,

segna ora, giorno, fasi lunari e zodiaco

 
di fianco alla basilica vi è il palazzo che era la sede del doge e della magistratura,
il palazzo ducale, un esempio di gotico veneziano
 
che attira molti visitatori
 
il sole gioca tra i merletti marmorei del palazzo.

se arrivate a san Marco con il vaporetto, che è il mezzo pubblico sull’acqua, sarà il palazzo ad accogliervi
e posteggiate lì troverete le imbarcazioni tipiche della città, le gondole

 

a cui i turisti stranieri in particolare, non sanno resistere

e sono talmente tanti a volersi fare un giro per calle che può succedere di trovarsi
in colonna pure in gondola, ma finito il giro e  tornando alla piazza per sbarcare
troveranno sul molo antistante il palazzo ducale, due alte colonne

 

una con il leone alato che campeggia orgoglioso 

e una con il primo santo protettore di Venezia San Teodoro, nell’atto di uccidere un drago

i veneziani un po’ superstiziosi non entrano sulla piazza passando tra le due colonne, dato che nel 1700 era lo spazio riservato alle esecuzioni capitali, da questa cosa ne è nato un detto  – te fasso vedar mi che ora che xe – ( ti faccio vedere io che ora che è ) infatti i condannati rivolgendo le spalle al mare l’ultima cosa che vedevano era la torre dell’orologio …

quindi se un veneziano vi si rivolge con questa frase, sappiate che non vi informa sull’ora temporale ma ha intenzioni leggermente minacciose 😉

E ora che ci siamo dedicati alla parte più culturale della città, seppur in maniera spicciola, che ne dite se ci allontaniamo un po’ e ci rechiamo a esplorare anche qualche isolotto della laguna e per finire ci facciamo un tour tra bacari, ombre e osterie? come come, ho sentito bene?

non sapete bene cosa siano bacari e ombre? allora non vi resta che tornare qui per proseguire prossimamente el viaso venexian 

3 thoughts on “Week and a Venezia

  1. Forchettina Irriverente ha detto…

    E' una città magica, ogni volta che ci vado, lascio sempre una parte del mio cuore fra le calli ed i campi. Manu
    21 luglio 2010 16:32

    Simona ha detto…

    Ch nostalgia! Grazie per il viaggio virtuale nella citta' che secondo me e' la piu' bella del mondo.
    21 luglio 2010 19:37

    Katya ha detto…

    Bellissima Venezia vista attraverso il tuo reportage … è un sogno da realizzare per chiunque lo desidera,(me compresa!) ciao
    22 luglio 2010 15:33

    enrico ha detto…

    Che piacere passeggiare per questa magica città a braccetto con te!!1
    22 luglio 2010 15:48

    astrofiammante ha detto…

    Virò – accipicchia vuoi vedere che ci siamo incrociate…..l'anice stellato me lo son segnato….tanto prima o poi ci ricapito 😉 Marifra – ti ho servito un aperitivo….spero tu possa un giorno pranzarci ^______^ Manu – romantic woman 😉 Simona – hai ragione è molto singolare, prego non c'è di che, bacio 😉 Katya – speriamo si realizzino per molti, in particolare per te che ti sei soffermata qui, ciao!! Enrico – presumo che il prossimo post ti piacerà ancor di più venire a braccetto con me….ciao ;-))
    22 luglio 2010 17:32

    WALTER FANO ha detto…

    Grazie a te! 😉
    22 luglio 2010 19:14

    viola ha detto…

    Ciao, il tuo blog è molto bello. Non lo conoscevo ma da oggi ti seguirò con piacere. Ciao e a presto
    22 luglio 2010 23:32

    astrofiammante ha detto…

    Walter – ^_____^ Viola – grazie, ti vengo a trovare, anch'io non conosco il tuo 😉
    23 luglio 2010 08:23

    terry ha detto…

    Reportage stupendo della mia città!!! però un'altra volta fai un fischio che ci beviam qualcosa in qualche bacaro…un'ombra con cicheto!:) …anche io ho fotografato il cartello al mercato del pesce con le misure minime…l'aggiunta manuale sotto mi fa morir dal ridere!:)
    31 luglio 2010 12:03

    Anonimo ha detto…

    Sono veneziana e ti faccio i miei complimenti, proprio carina questa presentazione e belle le foto 🙂 Veronica
    23 febbraio 2011 23:09

  2. Walter ha detto…

    Complimenti per il post (e detto da un veneziano hai di che esserne orgoglioso!) Solo un paio di appunti: – i "pozzi" in realtà si chiamano "vere da pozzo" giacché non sono dei veri pozzi… – di "piazze" a Venezia ce n'è solo una, tutte le altre si chiamano "campi" – le esecuzioni capitali a Venezia furono eseguite tra le due colonne fino a tutto il 1700 e non più nel 1800 (chè Venezia era sotto la Francia prima e l'Austria poi) detto questo il resto è davvero ben raccontato! 😉
    21 luglio 2010 12:17

    Ale ha detto…

    Beh la Serenissima è sempre la Serenissima :-)) Da quanto tempo Marta che non vado a Venezia….grazie x il bellissimo reportage. Bacioni
    21 luglio 2010 12:39

    astrofiammante ha detto…

    Saretta – bè, direi che è ora che tu ci torni ;-)) Luca and Sabrina – vi ho dato lo spunto per un'uscita, magari dormendo lì una notte da veri romanticoni, passerete delle splendide giornate, bacio. manu – forse è arrivato il momento di rinverdire i bei ricordi che avete e farci un salto, che dici ? 😉 Glu – ti ho regalato un po' della tua italia ^_____^ Alessandra – hai ragione, chi abita non molto lontano la può vedere, ma la da per scontata….chi è lontano magari desidererebbe andarci ma deve aspettare il momento giusto……a metà mi ci metto io con una passeggiata virtuale ;-)) Elena – un bellissimo proposito il giro per bacari ^______^ Walter – onoratissima del tuo commento, grazie per le precisazioni…ho già corretto e aggiunto…..vengo poi a curiosare da te, ciao. Ale – in alto la bandiera del leon ;-))) però….però….non si sa mai che organizziamo una scorribanda in compagnia….che dici, prima o poi ci riusciremo….
    21 luglio 2010 13:35

    Virò ha detto…

    Mi mancavano i tuoi reportage! Sono stata anch'io a Venezia in quel periodo e ho fotografato lo stesso coloratissimo negozio di guanti!… Ho pranzato in una trattoria chiamata "L'anice stellato", assolutamente da non perdere!…
    21 luglio 2010 14:33

    marifra79 ha detto…

    GRAZIE per questo post!Ahimè non sono mai stata a Venezia ma è sempre stata al primo posto fra i posti da visitare!!!Quante bellissime foto e che posti incantevoli… sai mi è sembrato per un attimo di essere lì anch'io! Un abbraccio
    21 luglio 2010 16:26

  3. 21 note musicali:

    Saretta ha detto…

    Manco da troppi annid a venezia(la metà dei meii anni vedi te!), devo rimediare..grazie epr questo bellissimo ripasso!!!
    20 luglio 2010 17:01

    Luca and Sabrina ha detto…

    Anche io come Saretta manco da Venezia da tanti anni, ero piccola l'ultima volta che ci sono stata e attraverso il tuo viaggio mi sembra di avere visto per la prima volta Venezia, è molto affascinante questo sfilare di immagini, ti confesso che ne sono rimasta ammaliata e che non vedo l'ora di leggere il resto del viaggio, anche per scoprire cosa sono le ombre e i bacari, che proprio non lo so. Un abbraccio Sabrina&Luca
    20 luglio 2010 17:52

    Manu ha detto…

    Splendido come hai saputo raccontare Venezia, è una vita che non ci vado e pensare che nel lontano maggio 1984 ho trascorso le prime ore di conoscenza con mio marito, lui quel giorno doveva fermarsi a Padova e invece è venuto a Venezia pagando pure la multa sul treno per percorso allungato ………….. quanto tempo è passato!!!! smack Manu
    20 luglio 2010 18:15

    Glu.fri cosas varias sin gluten ha detto…

    ohhh che bel viaggetto mi hai fatto fare !! bellissimo…Besos
    20 luglio 2010 20:04

    alessandra ha detto…

    Bellissimo, soprattutto chi non l'ha mai vista o è da tempo che c'è stato può rifarsi gli occhi con le tue foto. Baci Alessandra
    20 luglio 2010 21:36

    ElenaSole ha detto…

    Complimenti…nonostante io sia così vicina a Venezia,(sono di Treviso, una venezia in miniatura 🙂 ) non la visito spesso. Beh, appena rinfresca un giro a bacari mi stuzzica proprio! Complimenti anche per le note dialettali! E. http://elenasole.blogspot.com/
    21 luglio 2010 08:46

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