Per raccontarvi un po’ di dove siamo stati a pasqua occorrerà sistemare le foto ma nel frattempo vi lascio sfrugugliare nella mia valigia degli acquisti fatti un po’ qua un po’ là fra mercatini di roba vecchia e casalinghi locali……..
senza la pretesa di pensare di aver fatto affari d’antiquariato e ben consci che pur essendo vecchie cose non sono certo oggetti di valore remunerativo ci siamo divertiti ad un mercatino in una città dove gli unici senza occhi a mandorla eravamo noi e dove proprio per questo abbiamo pensato che la possibilità di trovare qualcosa che non fosse sfacciatamente specchietto per allodole occidentali forse valeva la pena dare un’occhiata…….e così io che avevo già nella mia testolina di trovare posti simili tenevo ben alta la mia attenzione nei nostri percorsi e ad un certo punto ecco che vedo una viuzza laterale da dove spunta una bancarella di oggetti vari, subito stoppo la marcia e mi ci intrufolo a dare una sbirciata. La prima cosa che mi incuriosisce è una palla di vetro che scopro essere questo orologio che vedete sopra….mi piace ma come ci parlo alla venditrice? esco e chiamo il mio traduttore personale ( leggasi figlio) e comincia così la trattativa che prosegue per vari minuti fino a che le cifre pian piano s’incontrano e la palla prende posto nel nostro zaino……..l’orologio è funzionante per quel che penso, credo che sia una bella riproduzione…e comunque a me piace e questo è l’importante……….
questo piatto invece era il contenitore di monete pseudo antiche e ben invecchiate…a me non interessavano ma volevo vedere il piatto e quindi spostavo le monete da un lato…..la ragazza dietro la bancarella credendo che non mi piacessero pensa bene di aggiungerne ancora ricoprendo di nuovo il piatto, allora prendo il piatto e gentilmente lo svuoto, a gesti le faccio capire che è il piatto che mi interessa….mi guarda un po’ stordita pensando di aver capito male …..io insisto a tenere il piatto richiamo il mio traduttore che le spiega la cosa …..accenna un sorriso di sorpresa misto a compatimento rimanendo però un po’ spiazzata sulla cifra da chiederci, ne approfittiamo e lanciamo subito un’offerta base minima, quell’input è bastato per riavviare un’altra trattativa, mio marito ad un certo punto per tagliare corto le
offre allungando la mano, alcune banconote di una cifra più che ragionevole e lei allunga la sua e sorridendo ci da un foglio di carta per impacchettare……..sicuramente avrà pensato che questi laowai (occidentali) erano decisamente strani, che se ne faranno di un vecchio piatto con un Maotzetung e compagno? ^______^
proseguiamo e su un’altra bancarella spunta questa bella scatola rossa, l’esperto in materia (leggasi marito) la gira e rigira e sul fatto che sia vecchia non ha dubbi, i segni dell’usura sul legno stesso ci sono quindi è probabile che qualche lustro sulle spalle li abbia, è di una bella fattura rettangolare con il coperchio decorato e arcuato, chiusura elementare e completa, anche qui arriviamo alla cifra che ci siamo prefissati, all’incirca sempre un terzo di quello che sparano loro e in ordine di euro, massimo si arriva a 10 o poco più………
il venditore della scatola rettangolare, ci invita ad entrare nel negozietto, poco più che uno sgabuzzino, per vedere altro e ci tira fuori quest’altra scatola che era altrettanto carina e una volta aperta, al di sotto del coperchio decorato compariva uno specchio…..allora dato che a me piaceva di più, gli chiediamo di fare uno scambio e gentilmente si rende disponibile alla cosa però questa ha un costo maggiore e quindi ci saremo dovuti sciroppare un’altra doppia trattativa e tra l’altro a mio marito piaceva l’altra….non rimaneva che prenderle tutte e due e fare un rilancio con ulteriore sconto per il doppio acquisto…..
altro giro altro regalo 😉 questo è almeno per me bellissimo, e il destino voleva che facesse parte delle mie caccavelle culinarie, entrata in quest’altro posticino nella chinatown singaporeana, appoggiato in un angolo poco visibile vedo un “pezzo” di legno che mi incuriosisce, mi avvicino e scopro che è uno stampino o almeno così mi sembrava….chiediamo e ci dicono che è lo stampino per i mooncake …non li ricordate? andate qui per vederli….la cosa mi piace molto…..ma lì per lì ho tentato di rimanere lucida e mi son detta che io i mooncake non li avrei mai fatti, perciò quello stampino aveva più probabilità di diventare un porta vaso piuttosto che uno stampo per cucina…..la signora però, quando mi avvio verso la porta mi rincorre e insiste perchè lo prendessi, riduce il prezzo ad un terzo senza che io glielo chiedessi ……le dico che non sono capace di fare i mooncake…..ohhh, ma va bene per qualsiasi torta, mi risponde.. ok, mi ha convinto….a dir il vero non ha fatto molta fatica, mi piaceva troppo e avevo tentato di rimanere lucida….vabè, quasi per finta ;-))
se notate a destra vi è un forellino che è regolare e identico ad un altro dal lato opposto, quindi presumo che lo si potesse usare anche per qualcosa da mettere a scolare…..cosa? forse il tofu…..
comunque il suo arrivo nella mia cucina non ha avuto vita facile, infatti arrivati nello scalo europeo per la nostra coincidenza con Verona, dobbiamo passare l’ennesimo controllo della sicurezza e tò, guarda caso vogliono aprire la valigia perchè hanno notato qualcosa di strano…..apriamo e la signora seppur simpatica nel suo atteggiamento, ci dice che proprio quel coso lo deve mostrare a non so chi….torna e sorridendo dice a mio marito, dato che la valigia la portava lui, che poteva essere un uomo pericoloso…cioè?? e lei ci fa il gesto dello stampino usato come mazza……..non ci posso credere, dopo migliaia di km. ad un’ora d’aereo da casa dovrei lasciare il MIO stampino qui a qualcuno che magari ne farà un uso tipo martello o da porta oggetti minuti o semplicemente da legno da ardere????????
non era possibile, l’alternativa era di imbarcare anche quel bagaglio, peccato volessero 55 eurini per farlo….mia figlia che era andata al check-in rientra passando però da un’altro controllo dove nessuno ha fatto storie e dato che la signora suddetta stava di spalle, ho preso al volo la valigia e sono scomparsa alla sua vista come neve al sole portandomi a casa il mio stampo mooncake………
sono entrata anche in qualche libreria e lì, forse mi aspettavano, nel primo bancone all’ingresso vi erano libri di cucina e quindi non avevo motivo per andare oltre e poi vista questa accoglienza potevo uscire senza niente? la bibbia dei noodle mi è sembrata una scelta azzeccata, le ricette spaziano fra le preparazioni di tutti i paesi asiatici che ne fanno uso e seppur in inglese sono ben spiegate, il mio inglese con le ricette se la cava a sufficienza ……ma i noodle hanno bisogno di essere presentati nei contenitori appropriati, perciò il passo seguente è stato quello di fornirsi delle ciotole adeguate………
e come una catena a cui inanellare le maglie per arrivare alla chiusura ci voleva la tovaglia…..
per finire un pasto invece in alternativa al caffè, può essere servito del tè e ……confesso che non mi sono interessata di che tè ci fosse in quelle scatoline……l’oggetto del desiderio infatti erano proprio loro, le scatoline…….ormai credo che si sia chiaramente capito che ho un debole per le scatole….
e quindi ve le mostro da vicino, nel caso piacessero anche voi……..da un lato…
e dall’altro……
intorno e sopra………
su un lato e il coperchio………