Oggi vi do qualche notizia in merito ad una piazza della mia città che è il salotto dove i veronesi si siedono per l’aperitivo piuttosto che per un caffè e dove specialmente l’estate trovare posto non è così scontato. Poi invece vi lascio la ricetta del risotto al radicchio rosso e valpolicella.
La piazza in questione è Piazza delle Erbe, nata come foro romano ha, come si può immaginare una longeva età e già da allora la sua vocazione era quella degli affari economici e commerciali, ma di quell’epoca poco è rimasto, o meglio poco è rimasto a vista, perchè in realtà la parte romana si trova a 4 metri sotto il livello della strada odierna, infatti appena si mette mano a qualsiasi scavo, immancabilmente viene fermato dalla sovrintendenza ai beni culturali e spesso richiuso.
di cui purtroppo ne sono rimaste un paio, nel perimetro della piazza vi erano negozi di stoffe, mercerie, spezierie e orefici, ma vi erano anche sartori e ciabattini, insomma quel che oggi per noi è un vero e proprio centro commerciale.
su un lato si notano ancora gli affreschi delle case Mazzanti che la famiglia nobile omonima ha fatto decorare nel 1500 con allegorie dell’ignoranza, dell’invidia e della prudenza. Al piano terra ora vi sono antichi caffè e osterie che richiamano i turisti e i veronesi a frotte.
Nella piazza vi è anche una fontana detta madonna Verona di cui vi do alcune spiegazioni a riguardo tratte dal sito Veronissima.
Essa è infatti una grande rappresentazione simbolica della stessa città di Verona.
Fu costruita da Cansignorio, ultimo dei grandi signori della famiglia Della Scala, nel 1368, utilizzando una grande vasca termale romana in marmo rosso di Verona e sormontandola con una statua il cui corpo era un originale romano.
La testa e le braccia, mancanti, furono aggiunte al momento della realizzazione della fontana.
Verona risultò quindi raffigurata come una bella regina (mea domina appunto, contratto in madonna, l’appellativo con cui venivano chiamate le nobildonne nel medioevo) il cui corpo, come le origini della città, è di epoca romana mentre capo e braccia risalgono al successivo momento di massimo splendore della città, il ‘300 con la Signoria Scaligera.
Nello stelo che regge il piedistallo della statua sono raffigurati i volti dei quattro regnanti della città: il mitico Vero, Alboino re dei Longobardi, Berengario e nuovamente Verona regina. –
L’altro prodotto che non può mancare sulle tavole veronesi e che io ho usato per questo risotto è il vino della valpolicella dal rosso rubino e dal sapore asciutto, per continuare con una buona ricotta affumicata e il burro di malga della lessinia, i monti che stanno alle spalle della città e per finire il profumo dell’olio delicato del lago di Garda.
Risotto al radicchio rosso e valpolicella
Ingredienti per 4
350 gr. di riso vialone nano
200 gr. di radicchio rosso di Verona
da 750 ml. a un litro di brodo vegetale
una piccola cipolla bianca
1 bicchiere e mezzo di buon vino rosso Valpolicella
30 gr. di burro
3 cucchiai di olio evo
80 gr. di ricotta fumè della lessinia più altra per finire il piatto
sale e pepe qb.
Preparazione
Grattugiare la ricotta e prepararne anche una parte a scaglie che decoreranno il piatto finale. Lavare il radicchio, scolarlo dell’acqua in eccesso e tagliarlo a listarelle. Tritare la cipolla e metterla a stufare a fuoco basso con l’olio e il burro fino a quando sarà tenera e trasparente.
Aggiungere il radicchio, cuocere per pochi minuti fino a quando comincia ad appassire, versare allora il vino e alzare la fiamma per evaporare l’alcool, tornare a fuoco moderato e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Versare il riso lasciandolo insaporire con il radicchio e il vino rimasto per qualche minuto.
Aggiungere a più riprese il brodo vegetale e portare a cottura, a fuoco spento versare la ricotta grattugiata e una piccola noce di burro per mantecare.
Impiattare decorare con le scaglie di ricotta fumè, girare con un filo d’olio e una spolverata di pepe macinato al momento.
Verona e' una gran bella citta' e adesso che ci penso e' una delle citta' italiane che ho visitato piu' spesso negli anni. Anche alla mia dolce meta' piace molto. La ricotta fume' sul risotto mi ricorda qualcosa 🙂 E il risotto stesso e' perfetto. Adesso che il radicchio si trova facilmente anche qui, lo faccio anch'io, per la gioia della suddetta meta' (che tende a mangiarsene doppia porzione).
Rosetta – allora sai già delle nostre belezze ^______^
Alessandra – two meglio che one ;-))
Erica – certo, cerchiamo di non farci mancare niente 😉
Ale – grazie !
Libera – wouuuu Liberuzzz, ma correvi pure in bici??? sei la forza della natura in persona!!! la fotina evidentemente le è piaciuta molto ^ __^
Simona – la fatica ne vale la pena, ne uscirà una bellissima raccolta, ciauzzz
Saretta – ok…ti concedo una goccia di sangue veronese ^____^
Simona – oh mi dispiace non ti volevo stendere…..qua la mano che ritiro in piedi……
Fiammy – ciaoooo Fiammy, che bella sorpresa il tuo passaggio, grazie e un sacco di baci e auguri!
Barbara – ti ho resa consapevole delle bellezze veronesi ^____^
Francesca – quindi avrai avuto occasione di vedere questa bella piazza, grazie dei complimenti e bentrovata, ciauzzzzz
Aiuolik – ma …ma ….quando sei venuta eri in passeggino??? bussa che ti apro volentieri, bacio!
Ma perché quando ho visitato Verona ancora non ti conoscevo? In realtà non esisteva neanche il blog e neanche Internet 🙂
La prossima volta busso a casa tua e mi porti in giro!!!
Verona è bellissima, era la città del mio papà.
Complimenti per il post e anche per la ricetta, gustosissima!!!
Francesca
Mi ricordavo la piazza (e la statua) ma non sapevo tutte queste cose.
Hai ragione, la globalizzazione ha i suoi limiti, quale luogo non ne soffre?
Mi hai fatto venir una fame… Ho lo stomaco che brontola! Un bacione
auguri per il nuovo anno, Marta. Blog stupendo ricco e completo !!! complimentoni e baci tanti !!!
Fiammetta
Oggi trovo risottini uno più bello dell'altro…complimenti per il reportage e per la ricetta, farei follie per il radicchio…e quel tocco ricotta fumé mi ha…stesa!!!! Bravissima
simo
Quanto amo la tua città Marta!Dopo quel mio periodo veronese mi sento un pizzico veronese anch'io sai?E questo gustoso risotto non posso che amarmo a sua volta!
Un bacione nostalgico
Sara
Bellissimo racconto e bellissimo post! Grazie per l'impegno, il contest è uno dei più impegnativi del momento, me ne rendo conto! Avete dimostrato tutte passione ed 'attaccamento' alle proprie città ed alle proprie tradizioni, e questa è una cosa molto bella! La ricetta poi, è da provare, mi fa venir fame già a guardare la foto!!! Grazie, attendo il tuo indirizzo per spedire il libro! Simo!
Adoro Verona, quando correvo in bicicletta la frequentavo spesso tra una "scarpinata e l'altra (monte Baldo in primis).
Quelle scaglie di ricotta affumicata ci stanno d'incanto.
A proposito, ho notato che l'avatar di "aerre"(il tuo ultimo follower) ha utilizzato una mia foto…ma non hanno fotine loro da usare? Boh..
tutto bello e buono !!
ah bèh qui ci si rifà anche gli occhi con una citta bellissima… la ricetta è ottima e immagino saporita !
Vivi in una citta' davvero bellissima, grazie per le foto, e per il risotto, al radicchio mi piace tanto, ed al vino rosso pure, ma non l'avevo mai fatto con tutti e due :-).
Ciao
Alessandra
Stupenda ricetta e complimenti per il bel reportage che hai fatto di Verona che un poco conosco anch'io (mio genero è veronese).
Sei stata bravissima.
Mandi