Veneto – Verona
Nelle campagne della provincia veronese quando si ammazzava il maiale, ora una pratica molto ridotta, ci si voleva rendere conto della giusta salatura del composto di carne macinata preparata per fare salumi o salsicce.
Se ne prendeva una parte e una volta rosolata se ne faceva il condimento per un buon risotto, un risotto che è diventato piatto tipico veronese, se questo soddisfava il palato dei salumieri superava la “prova del 9“ fatta sul campo in tempo reale.
Questo composto dava vita ai salami che sarebbero poi stagionati con cura e soddisfazione per essere poi oltre che consumati in famiglia e condivisi in allegria nelle cene conviviali, il composto era e viene ancora adesso chiamato tastasal, e lo si trova in macelleria preparato senza conservanti.
Un piatto tipico veronese sostanzioso che si trova spesso nei menù tipici, da consumarsi preferibilmente nella stagione fredda dato che accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso valpolicella vi sazierà a dovere già da solo.
Vi propongo la ricetta direttamente in dialetto tratta dal sito Larenadomila da dove ho preso la preparazione anche se un po’ alleggerita e leggermente modificata, se volete divertirvi e provarci a capirne qualche cosa mettetevi alla prova leggendola e dove trovate la lettera C leggetela come S.
tipico piatto veronese – risoto al Tastasàl
E ora i sottotitoli (con le piccole modifiche)
Preparazione : mettere a rosolare lo scalogno tritato finemente, lo spicchio d’aglio con il burro e quando il tutto è stufato e morbido aggiungervi anche la carne, dopo pochi minuti sfumare con il vino e lasciare finchè ben rosolata.
Intanto portare a bollore il brodo e in un’altra casseruola far tostare il riso con un po’ di burro, versarvi in più riprese il brodo mano mano che viene assorbito e all’incirca a metà cottura aggiungervi anche la carne e finire la cottura.
Servire con abbondante reggiano alla noce moscata in dosi a piacere.
Aggiornamento al 21/10/2017 La versione che invece fa parte della tradizione di casa mia la trovate qui.
Questo piatto tipico veronese, farà parte del più bel alfabeto culinario che è l’abbecedario culinario d’Italia
Se volete vedere le ricette arrivate vi basterà andare qui
Interessante la storia di questo risotto. Sono cresciuta coi racconti di mio padre sulla preparazione del maiale e quando ero ragazzina i miei ne acquistavano mezzo e poi ci venivano recapitati i vari salumi e carne fresca. Anche mio padre farebbe onore al piatto, e probabilmente, dopo aver finito la sua porzione chiderebbe se per caso ce ne fosse ancora un po'.
come il tuo papà, qui spesso si chiede il bis…….. è difficile non farlo ^______^
Brii – Ely – voi subito alla pratica mandibolare ehhhh ^____^
Questo risoto 😀 farebbe la felicità del mio papà, sempre attento anche lui all'alimentazione x colpa del colesterolo ("bella" eredità di famiglia…) ma una ricetta tutta coccolosa per lui oggi ci vorrebbe proprio 🙂
Un bacione!
allora la dedico al tuo papà con tutto il cuore, bacione ricambiato!
Le amo queste ricette…sono quelle del cuore. E questa lo scalda, il cuore. Bellissma. Senti…già che passavo di qua…non posso non segnalare alla nostra Astrofiammante il nostro primo Contest, in collaboarazione con Sadler: una sfida ai fornelli moooolto particolare. Ti va di partecipare? un saluto
simona
le ricette da mantenere vive, e mi piacerebbe partecipare al vostro contest ….credo di avere già quel che farà al caso vostro, ciauzzzzzzz
Mi sembra quasi di sentirne il sapore!
ti faccio sgolosare un pochetto ^_____^
Io ho letto subito i sottotitoli perchè non ho capito nulla anche se il dialetto ha sempre il suo fascino 🙂 Un risotto della tradizione contadina che davvero mi auguro non sparisca, ottimo, ricco e saporito! Baci
madonna che bon che l'è!!!
Mi piase da mati!!
io sono andata direttamente alla traduzione..
🙂
baciusss
brii
Quando con mia nonna prepariamo i salumi,facciamo anche noi la "prova del nove" però la cuciamo sulle braci nel camino.
Ottimo risotto immagino il gusto.
ciao
è vero c'è anche quella prova del nove e qui la accompagnano con la polenta arrostita, chi di bocca buona dopo il risotto prosegue con quest'ultima ^___^ ciao!
Verona da Napoli è un pochino lontana, peccato! Questa ricetta deve essere davvero speciale, complimenti. Adesso so anche che burro, dalle tue parti, si dice botiér… 🙂
Mi segno come tua lettrice così seguo il tuo interessante blog.
A presto
da voi il burro si usa pochissimo, ma imparare le "lingue" fa sempre piacere ^______^ ciauzzzzz
Quanto dista Verona da Vicenza? Eppure leggendo la parola botièr sulle prime ho pensato cos'è? Dalle mie parti si dice butièro 😀 Bello e buono il risotto con el tastasal!
eh eh…. spostandosi di un po'…….. i cambiamenti cominciano dalle le vocali, se hai una ricetta anche già postata che vuoi lasciarmi sarà la benvenuta, ciauzzzzzzz